È scoppiato un incendio al Provveditorato di Salerno, e si sospetta che il motivo sia la volontà di cancellare le prove dell'inchiesta in corso sui falsi attestati rilasciati ad aspiranti insegnanti di sostegno. Ora si indaga per incendio doloso.
L'inchiesta risale allo scorso ottobre, e a coinvolto 110 persone, tra presidi, personale di segreteria e docenti, e sono stati accertati almeno ventidue diplomi taroccati che costavano fino a diecimila euro l'uno.
L'indagato principale è Gaetano Cani, ex deputato regionale e dirigente scolastico. Teneva nascosti nella sua abitazione ben trecentomila euro, frutto della vendita di diplomi falsi rilasciati da quattro scuole paritarie in provincia di Agrigento.
La Procura di Napoli aveva fatto richiesta di ricevere gli attestati incriminati, allo scopo di approfondire le indagini. Questa richiesta di esibizione atti ha evidentemente insospettito qualcuno e fatto partire una soffiata.
Pochi giorni dopo questa richiesta infatti è partito l'incendio, provo all'ultimo piano del palazzo sito in via Monticelli a Salerno, dove sono tenuti verbali e registri.
I finti diplomi rilasciavano una specializzazione come insegnante di sostegno, titolo ora molto ambito tra gli aspiranti docenti della scuola pubblica italiana, perché si attende ancora la partenza dei relativi corsi di specializzazione.
Ora un intero archivio, che conteneva le prove di quanto accaduto, è stato inghiottito dalle fiamme.