Gli studenti scendono ancora in piazza, e questa volta sono numerosi. Dopo la tragica morte di Giuseppe Lenoci, il 16enne vittima di un incidente stradale durante uno stage formativo vicino Ancona, e quella precedente di Lorenzo Parelli,il 18enne morto l'ultimo giorno di un corso di formazione professionale, gli studenti delle scuole superiori tornano oggi in piazza per manifestare contro "lo sfruttamento in alternanza scuola-lavoro" e la "repressione" delle forze dell'ordine, con cortei e presidi in oltre 40 città.
A Torino un gruppo di studenti ha cercato di introdursi nella sede dell'Unione industriale di Torino, riuscendo ad aprire il cancello di via Fanti e colpendo con bastoni e aste di bandiere la polizia a presidio del varco. Sette rappresentanti delle forze dell'ordine sono rimasti feriti, si tratta di due funzionari, uno della Polizia che è stato colpito da una bastonata alla testa e uno dei carabinieri. Feriti lievemente altri cinque carabinieri. A Palermo un corteo è partito da Piazza Verdi e, dopo avere attraversato il centro cittadino, si è diretto in piazza Indipendenza, davanti alla sede della Regione siciliana. Intorno alle 9, un gruppo di studenti, sotto la bandiera di Antudo, ha fatto accesso ai locali del Provveditorato degli Studi, esponendo uno striscione con scritto: "Le nostre vite valgono più del vostro profitto. Basta alternanza scuola-lavoro".
A Roma momenti di tensione, i manifestanti hanno lanciato uova e bottiglie verso la polizia. Al grido di "Non si può morire di scuola e di lavoro", il movimento studentesco La Lupa si è radunato in piazza Vittorio diretto verso piazza Venezia, ma lungo il percorso un gruppo di manifestanti si è staccato dal corteo ufficiale puntando verso il Provveditorato, bloccati però da un blindato della polizia.
A Napoli tre giovani manifestanti si sono versati addosso della vernice rossa davanti alla sede del Pd Campania in via Santa Brigida.
A Bologna sono oltre 200 gli studenti che hanno partecipato alla manifestazione. Si sono riuniti, intorno alle 9 del mattino, in piazza Puntoni per poi proseguire in corteo verso il centro. Ci sono stati momenti di tensione, dovuti a qualche spintone tra agenti e manifestanti nei pressi dell'Ufficio scolastico regionale, gli studenti hanno cercato di entrare nell'edificio forzando il presidio della polizia. La situazione è però subito rientrata e i partecipanti si sono diretti in piazza Verdi per concludere la manifestazione.
A Milano hanno sfilato un migliaio di ragazzi, che lungo il percorso hanno imbrattato di vernice rossa le sedi di alcune banche e negozi di brand multinazionali.
Si tratta della terza giornata di mobilitazione nazionale in poche settimane, dopo quella del 28 gennaio indetta per la morte di Lorenzo Parelli, lo studente di 18 anni schiacciato da una trave d'acciaio durante uno stage in un'azienda in provincia di Udine, e del 4 febbraio contro le nuove modalità del prossimo esame di Maturità. Gli studenti chiedono le dimissioni del ministro dell'Istruzione Bianchi e del ministro dell'Interno Lamorgese, quest'ultima ritenuta responsabile degli scontri a Torino nel corteo di fine gennaio.
Tra i promotori della giornata di protesta, il Fronte della Gioventù Comunista e l'Unione degli Studenti, oltre a vari comitati e collettivi locali, come La Lupa e Opposizione studentesca alternativa a Roma, il Kollettivo Studenti Autorganizzati a Torino e il Coordinamento dei Collettivi Studenteschi a Milano. Oggi, nella Capitale partono gli Stati generali della Scuola pubblica: una tre giorni organizzata dall'UdS "con il fine di scrivere una riforma della scuola pubblica a partire da chi la vive tutti i giorni" mentre lunedì prossimo gli studenti e le studentesse saranno in audizione in Commissione Cultura alla Camera.