60 CFU, probabile entro la settimana un DPCM che specifichi il percorso. I dettagli e le ultime mosse del governo uscente.

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L’avventura dell’esecutivo Draghi è finita ma prosegue il fondamentale disbrigo degli affari correnti. Decreti legge da convertire e riforme del PNRR sono al primo posto della lista insieme agli aiuti per le famiglie. 

Si parla di un decreto Aiuti bis per contenere prezzo dell’energia e tagliare le bollette, ma pare si stia lavorando anche per un nuovo bonus da 200euro per i lavoratori dipendenti, stagionali o disoccupati. 

E la scuola? 

Nel discorso di commiato al Parlamento di Mario Draghi la scuola non è mai stata nominata, sebbene fosse stata sempre presente nelle dichiarazioni programmatiche di questo governo nel corso dei mesi. Una mancanza di chiarezza preoccupante in un momento ancora decisivo per la ripartizione dei fondi del Pnrr.  

Il rischio è soprattutto quello che si inizi il nuovo anno scolastico ancora una volta nel segno dell’incertezza, come continuiamo a vedere da inizio pandemia. 

Un DPCM per i 60 CFU 

Tra le possibilità del governo c’è anche quella di emanare tutti i decreti legislativi attuativi di norme già approvate dal Parlamento, tra cui rientra quindi anche la Riforma della Scuola votata in via definitiva a fine giugno.

Per questo motivo si attende, entro il fine settimana, un DPCM che perfezioni e chiarisca il percorso dei 60 CFU.  

Lo si attende dunque per capire la strutturazione e i contenuti dell’offerta formativa di questo percorso abilitante valido per la formazione iniziale.  

Una manovra su cui c’è interesse perché lasciare i dettagli al prossimo governo potrebbe fare cadere alcuni punti cardine della riforma, come l’attivazione dei corsi di abilitazione “a numero chiuso” ovvero in base alla necessità di insegnanti sulla specifica materia. 

Per il momento invece, è tutto fermo per quanto riguarda il rinnovo del contratto scuola.


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