I supplenti con 3 anni di servizio verranno "salvati" dal licenziamento da un'apposita legge.
Infatti, secondo la legge sulla Buona Scuola, non avrebbero diritto a ulteriori incarichi.
Per il fatto di rinnovare i contratti senza poi prevedere una stabilizzazione, l'Italia era già stata condannata dalla Corte Europea.
Infatti, oltre i trentasei mesi i contratti sono illegittimi, e dopo questo periodo di tempo, dovrebbero essere stabilizzati.
Il comma 131 della legge 107/2015 è quello ad essere incriminato, che afferma appunto che non possono essere continuativi i contratti per i supplenti con più di 36 mesi di servizio.
Per i sindacati è "un'aberrazione legislativa" che lascerebbe a casa dal 1° gennaio migliaia di supplenti precari.
Per salvare i precari, oltre cinquemila, interviene il senatore Pittoni con una legge ad hoc.
Questo disegno di legge reinterpreta in maniera opposta la sentenza dell'Alta Corte Europea, dicendo appunto che va prevista l'assunzione per i precari e non il licenziamento.
Il ddl sarà depositato la settimana prossima e avrà una via preferenziale per le cattedre fisse.
Il percorso verso tutto ciò non è ancora chiaro ma non importa, fondamentale è che i licenziamenti vengano scongiurati.
Questa norma, secondo Pittoni, sarà sfruttata da chi si trova nelle condizioni previste dal comma 131 della legge 107/2015, e non diventerà un'altra occasione per aumentare i precari.