Abilitazione in Romania non è riconosciuta: la nota del Miur

Abilitazione in Romania non è riconosciuta: la nota del Miur

Niente abilitazione all'insegnamento per chi ha tentato di aggirare le procedure italiane per abilitarsi all'insegnamento in Romania.

La notizia arriva con una nota direttamente dal Ministero dell'Istruzione del 2 aprile, (n. 5636 del 2/04/2019) e per molti aspiranti docenti, che hanno speso soldi e tempo, questo sarà certamente un problema.

Quattromila i docenti italiani abilitati in Romania

C'è chi per l'abilitazione su sostegno ha pagato fino a diecimila euro, chi un po' meno per l'abilitazione “normale”.

Tanti i corsi che venivano proposti per abilitarsi nelle università rumene, e in tanti di conseguenza hanno aderito, sperando di evitare il lunghissimo e tortuoso percorso da affrontare in Italia.

Cancellazione dalle graduatorie

La prima e immediata conseguenza per questi docenti è la cancellazione dalle graduatorie nelle quali sono stati inseriti con riserva.

Le motivazioni del Miur

Le autorità italiane si sono prima confrontate a lungo con quelle rumene, prima di giungere alla conclusione che, se i titoli conseguiti con la denominazione “Programului de studii psichopedagogice, Nivelul I e Nivelul II” non sono sufficienti per insegnare in Romania, non lo possono essere neanche in Italia.

Inoltre, non c'è corrispondenza nemmeno con i titoli di sostegno, perché in Romania i disabili frequentano scuole speciali, invece in Italia le politiche dell'integrazione prevedono che chi ha bisogni educativi speciali o disabilità venga integrato nella classe.

Inoltre, anche il CIMEA (Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche) ha stabilito che le qualifiche rumene acquisite non sono sufficienti per vedersi riconosciuto il titolo di abilitazione in Italia.


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