Il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi è intervenuto a SKy Tg24 per dicutere di alcuni temi di attualità, come le lezioni estive e le vaccinazioni in classe.
“Le scuole sono sempre state aperte, e abbiamo riportato i bambini in presenza già da molto tempo. Per quanto riguarda i ragazzi più grandi è andata bene, nelle zone gialle più o meno tutti sono andati, le difficoltà sono state legate ai trasporti ma tutti si stanno indirizzando verso questa idea del ritorno in presenza”.
E ancora: “Tra istruzione e ricerca sono andati 30 miliardi, abbiamo riconquistato la centralità e credo sia una grande sfida anche perché molti di questi fondi andranno al Mezzogiorno e a tutte le aree più fragili”.
Poi: “I fondi del piano estate ci servono per un ponte verso un nuovo anno e per una nuova scuola. Abbiamo 150 milioni che distribuiamo tra tutte le scuole e la parte più consistente sono fondi europei che mettiamo a disposizione delle aree più svantaggiate del sud, per fare una serie di attività a giugno e settembre di verifica dello stato delle conoscenze e degli apprendimenti, e a luglio e agosto per ritrovare quella socialità mancata ai ragazzi. È un ponte che inizierà in estate e si proietterà tutto l’anno”.
Bianchi specifica: “Stiamo pensando a dei riconoscimenti per i professori che intendono lavorare dall’estate in avanti, per dare continuità e opportunità. Mettiamo a disposizione le risorse per la scuola e poi la scuola saprà come investirle meglio”.
Bianchi, poi, aggiunge: “La scuola della Repubblica segue la Costituzione, l’articolo 3 dice che nella nostra scuola non ci sono discriminazioni nei confronti di nessuno. Tutti i giorni nella scuola si pratica l’idea di un’uguaglianza sostanziale. Lo faremo in questa occasione come lo facciamo sempre”.
Sulla vaccinazione: “Innanzitutto bisogna completare la vaccinazione degli insegnanti, siamo arrivati al 70%, dopodiché arriveremo a vaccinare anche i più piccoli. La vaccinazione nelle scuole è una strada da percorrere, ma completiamo la vaccinazione degli insegnanti e di tutto il personale, poi affrontiamo il problema anche dei ragazzi più grandi e progressivamente di tutti quelli che hanno meno di 16 anni”.
Sulla didattica a distanza: “Nella scuola del futuro ci sarà la didattica a distanza ma non sarà quella che abbiamo visto l’anno scorso. Sarà importante la capacità da parte di tutti di usare tutti gli strumenti, altrimenti sarà un altro modo di discriminazione. È necessario trasmettere il senso critico nell’uso degli strumenti, anche degli strumenti che usiamo oggi. E gli strumenti vanno usati, perché ci permettono di allargare la nostra visione”.
Sul Mezzogiorno: “Il Mezzogiorno è oggi una grandissima questione nazionale, dobbiamo ritornare a investire nelle infrastrutture al Sud, come la mobilità, l’alta velocità ma anche le scuole. Un bambino del nord quando nasce ha quasi il 46% di possibilità di trovare un asilo nido, nelle regioni del Sud si scende quasi al 3, 5%. La prima cosa quindi è dare eguali opportunità, dall’asilo fino alla scuola superiore perché l’istruzione è la parte più importante della capacità di ripresa di un Paese. Nel sud abbiamo una grande dispersione scolastica e oggi abbiamo grandissimi mezzi per combattere la povertà educativa”.