Il decreto Aiuti-ter, pubblicato lo scorso 23 settembre con il titolo “Ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, è una delle ultime mosse del governo uscente per far fronte all’impatto che l’aumento dei costi energetici sta avendo sulla vita dei cittadini.
Il provvedimento introdurrà una nuova indennità a beneficio dei lavoratori dipendenti del valore di 150 euro che, a differenza del precedente bonus da 200 euro riconosciuto dal decreto legge dello scorso 17 maggio, vedrà il tetto del reddito abbassarsi da 35mila e 20mila euro.
Il nuovo bonus verrà riconosciuto a tutti i lavoratori dipendenti che, a novembre 2022, percepiranno una retribuzione imponibile non superiore a 1.538 euro.
L’Inps erogherà il contributo di 150 euro anche ai lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti che, nel 2021, abbiano svolto la prestazione per almeno 50 giornate, dunque potrebbero rientrare anche i precari del mondo della scuola, come già era stato per il bonus da 200 euro.
I dipendenti privati, e dunque i docenti delle scuole paritarie, dovranno probabilmente presentare al proprio datore di lavoro un’autodichiarazione in cui dichiarano di non rientrare contemporaneamente in un’altra categoria di beneficiari a cui spetta il bonus.
I dipendenti pubblici, e dunque i docenti delle scuole pubbliche, dovrebbero essere esonerati dall’onere dell’autodichiarazione, in quanto sarebbe l’INPS tramite le sue banche dati a verificare i requisiti richiesti, esattamente come era successo con il precedente bonus da 200 euro.
L’Inps, a domanda, erogherà l’indennità una tantum anche ai dottorandi e agli assegnisti di ricerca i cui contratti sono attivi dalla data del 18 maggio 2022.
Nessun bisogno di fare domanda invece per pensionati, disoccupati, percettori del Reddito di Cittadinanza o della NASpi o lavoratori beneficiari delle ex indennità Covid 2021.