Che il calo demografico, già iniziato, andrà a colpire l’istruzione italiana nei prossimi anni è cosa nota a tutti. Ora arrivano però anche dati e previsioni precise e prevedono un ridimensionamento, di personale e di istituti, che preoccupa.
Il Messaggero racconta come entro il 2034 saranno all’incirca 1,4 milioni i bambini e ragazzi in meno, tra i tre e i diciotto anni.
Le conseguenze che questo avrà sul mondo della scuola sono invece inserite nella relazione tecnica della legge in bilancio attualmente al vaglio del Parlamento, che andrà a disciplinare il dimensionamento della futura rete scolastica.
Le istituzioni scolastiche previste passeranno dalle 7.402 dell’anno scolastico 2024/2025 alle 6.885 del 2031/2032. Circa 600 in meno. Il numero dei dirigenti scolastici si troverà di fatto dimezzato, passando dai 6.490 attuali ai 3.144 del 2031/2032, un calo permesso anche dal numero di presidi che ogni anno andranno in pensione, oltre 400.
Il personale scolastico dovrebbe invece calare di 60 mila unità. In questo modo sarà possibile risparmiare per lo Stato italiano circa 470 milioni di euro nei prossimi dieci anni.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha già rassicurato i sindacati che non ci saranno tagli all’organico attuale o esuberi di alcun tipo.
Sarà invece perseguito l’obiettivo dell’eliminazione delle reggenze, ovvero quegli incarichi temporanei che i dirigenti di una scuola accettano in contemporanea a quelli già ricoperti.