Dal Tribunale di Cosenza arriva un’altra importantissima sentenza sulla questione della carta del docente, ovvero il bonus da 500 euro fino allo scorso anno mai assegnato ai precari.
Una sentenza che supera il limite ipotizzato negli scorsi mesi di 2.500 euro come rimborso a chi aveva svolto incarichi di supplenza negli ultimi anni senza vedersi riconosciuto il bonus.
Seguito dai legali del sindacato Anief, al docente ricorrente sono stati infatti riconosciuti 3000 euro di rimborso per gli ultimi 6 anni di supplenza senza bonus docente. 500 per ogni anno scolastico.
Il giudice del tribunale di Cosenza ha spiegato che: “l’indennità di cui al procedimento principale deve essere considerata come rientrante tra le «condizioni di impiego» ai sensi della clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro” e che il diverso trattamento non può essere giustificato in nessun modo, considerando anche che tale indennità “viene erogata anche ai docenti in prova, che conseguono la stabilità solo dopo il superamento di un periodo di prova”.
Il giudice ha quindi accertato che “il diritto della ricorrente ad usufruire del beneficio economico di euro 500,00 annui, tramite la “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente”.
La sentenza si dimostra in linea con quanto aveva sancito la VI sezione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea lo scorso maggio, quando accolse la tesi secondo cui l’erogazione del bonus al solo personale di ruolo fosse in contrasto con il divieto di discriminazione, inserito nell’accordo quadro europeo sul lavoro a tempo indeterminato.
Le competenze svolte da docenti di ruolo o supplenti sono infatti le medesime e medesimi devono essere i bonus e dunque i diritti concessi.
L’invito, per tutti coloro che non hanno ricevuto questo bonus, è dunque quello di richiederlo, meglio se con il supporto di un sindacato.
In questo articolo vi avevamo parlato delle class action che si stanno aprendo in tutta Italia e alle quali è semplice aderire.