Dal Tribunale di Vercelli arriva un’altra importantissima sentenza nella rivincita dei precari sul bonus da 500 euro mai assegnato loro.
Parliamo della carta del docente di cui il Tribunale di Vercelli ha riconosciuto anche gli arretrati a una supplente, difesa dai legali del sindacato Anief.
Il Ministero è stato così condannato a provvedere al pagamento di tutte le annualità negate, per un totale di 2.500 euro dal 2015/16 al 2020/21.
La sentenza si dimostra in linea con quanto aveva sancito la VI sezione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea lo scorso maggio, quando accolse la tesi secondo cui l’erogazione del bonus al solo personale di ruolo fosse in contrasto con il divieto di discriminazione, inserito nell’accordo quadro europeo sul lavoro a tempo indeterminato.
Le competenze svolte da docenti di ruolo o supplenti sono infatti le medesime e medesimi devono essere i bonus e dunque i diritti concessi.
Le porte che si aprono sono davvero interessanti per i docenti precari. Meno per le casse dello Stato.
Sempre secondo il sindacato Anief, i ricorrenti aventi diritto a richiedere a loro volta i 2.500 euro sarebbero attorno ai 200mila, circa mezzo miliardo di risarcimenti potenziali.
L’invito, per tutti coloro che non hanno ricevuto questo bonus, è dunque quello di richiederlo, meglio se con il supporto di un sindacato.
Ad essere necessaria sembra quindi essere un’azione legale preceduta dall’invio di una diffida tramite Pec all’indirizzo certificato del Ministero e da un ricorso al giudice del lavoro competente, determinato dal luogo in cui attualmente si lavora.
Questi i requisiti per presentare ricorso:
Dovrebbero invece rimanere esclusi i precari delle scuole paritarie.