Per coprire le cattedre vacanti che ci saranno a settembre, l'ultima soluzione ideata e contenuta nel Decreto Sostegni Bis approvato oggi (ora chiamato Decreto Imprese, Lavoro, Professioni) è quella di dare il via a un concorso ordinario ma solo per chi insegna matematica, tecnologia, scienze o altre materie similari, cioè quelle con più cattedre scoperte. I candidati sarebbero 4mila.
In questo modo si andrebbero quindi a coprire le cattedre vuote di settembre, ma non andando a utilizzare stabilizzazioni o sanatorie, alle quali sono contrari sia il premier Draghi sia il ministero delle Finanze.
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sarebbe invece pronto a prenderne almeno ventimila, molti sul sostegno, con contratto di un anno e una prova finale propedeutica all’assunzione a tempo indeterminato.
I docenti si selezionerebbero in base ai titoli di servizio, cioè ripescando dalle graduatorie quegli stessi precari che sono stati bocciati al concorso e che dunque entrerebbero in classe insieme ai loro compagni che il concorso lo hanno passato, con la sola differenza che per loro l’assunzione sarebbe posticipata di un anno.
Questa soluzione piacerebbe alla Lega, a parte del Pd, ma non al M5S.
All’inizio del prossimo anno scolastico ci saranno almeno 112 mila cattedre scoperte. 26mila dovrebbero coprirle i vincitori del concorso straordinario che si è svolto tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021. A questi si potrebbero aggiungere 20mila provenienti dalle graduatorie ad esaurimento e dalle altre graduatorie di merito. Però non bastano a coprire tutte le cattedre: di qui l’idea di semplificare i due concorsi ordinari che prevedevano l’assunzione di 46mila professori e maestri, rendendoli più snelli, con una prova al pc e una prova orale da svolgere tra luglio e settembre, in modo da avere i vincitori pronti a salire in cattedra a settembre.