Dopo il concorso ordinario che ha scatenato tantissime polemiche a causa delle decine di segnalazioni di errori nelle domande e procedure di dubbia correttezza, è in arrivo un nuovo concorso straordinario ma senza selezione, per chi ha svolto supplenze almeno tre anni nelle scuole statali.
In base al decreto Milleproroghe il concorso dovrebbe svolgersi entro il 15 giugno: ci sono altri 14 mila posti, un quinto dei quali in Lombardia, destinati principalmente a coprire le cattedre scoperte di italiano e matematica alle medie e alle superiori di cui c’è cronica mancanza soprattutto al Nord.
Non ci sarà un punteggio minimo
Per il Corriere della Sera, però non sono buone notizie "perché l’ultima frontiera del concorso facilitato è rappresentata da una prova che per decisione del ministero sarà solo orale e non ci sarà un punteggio minimo al di sotto del quale si viene respinti".
Semplicemente si tratterà di graduatorie ad esaurimento, che si chiuderanno subito dopo l'assunzione di tutti i vincitori.
Nel punteggio finale, oltre al risultato registrato nella prova orale (max 100 punti), vengano pesati anche "titoli e servizio" (altri 50 punti al massimo).
È tuttavia una prova che non si può definire come tale, visto che nessuno sarà bocciato. Al contrario invece del concorso ordinario, che richiede un punteggio minimo di 70 su 100 e che ha registrato altissimi tassi di bocciatura.
Quindi, chi è stato respinto nella prova a crocette e non è stato ammesso all’orale del concorso ordinario può comunque accedere direttamente all’orale del concorso straordinario, purché abbia alle spalle i fatidici tre anni di servizio (se invece sono due e mezzo, no: bocciato è e bocciato resta).
Lascia un po' perplessi il fatto che durante l’anno di prova l’unico perfezionamento previsto, almeno finora - il ministero può rimetterci mano fino a che non verrà pubblicato il bando a maggio - siano 5 crediti formativi universitari, equivalenti a 40 ore di lezione.
La nuova riforma del reclutamento è incentrata su concorsi annuali ai quali, a regime, si potrà accedere solo se, oltre alla laurea, si sarà in possesso di ulteriori 60 crediti formativi equivalenti a un anno di formazione universitaria più tirocinio. "Possibile - ci si chiede sempre sulle pagine del Corriere - che proprio mentre grazie al PNRR si sta definendo un nuovo sistema in cui puntiamo sulla formazione come elemento di innovazione e di maggiore qualificazione di tutto il sistema, con un ultimo colpo di coda si autorizzi un ennesima «sanatoria» di fatto, che nulla ha a che vedere con i requisiti di qualità rivendicati dalla riforma?"