Concorso Scuola 2019: a luglio il bando, in cattedra non prima del 2020

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Concorso Scuola 2019: a luglio il bando, in cattedra non prima del 2020

Il Concorso Scuola 2019 si farà entro luglio. Ad annunciarlo è il Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, in un'intervista rilasciata a Repubblica.

Prove del Concorso Scuola 2019 in autunno

Se il bando si terrà entro luglio, le prove di concorso saranno quindi in autunno, e le nuove assunzioni non avverranno prima di settembre 2020, perché prima va svolto un anno di tirocinio a scuola.

Questo significa che fino ad allora a occupare le cattedre vacanti saranno più che altro supplenti.

I supplenti in Italia per questo anno scolastico sono molti di più che gli ottantamila che aveva annunciato il Ministro all'Istruzione Marco Bussetti. Sembra infatti che siano almeno quindicimila in più, per un totale, secondo i sindacati, di 95.214, di cui 52.979 solo per il sostegno.

Sempre più supplenti in cattedra

Secondo uno studio della Cgil, desunto in seguito alle nomine per incarichi di ruolo e supplenze annuali, circa 114mila posti non sono stati assegnati, tra docenti e personale ATA.

L'anno scorso le supplenze erano riuscite a fermarsi a circa 82500, un numero molto più basso delle oltre 125.000 del 2016-2017.

Quest'anno invece il trend è ripreso a salire.

I supplenti quest'anno – attenendosi ai dati della Cgil - sono dunque 12.500 in più rispetto all'anno scorso, e 15mila in più rispetto a quelli pronosticati dal Ministro.

Secondo Anief, un altro sindacato scolastico, ci sarebbero invece oltre quarantamila cattedre in più di quelle previste.

La Federazione dei lavoratori della conoscenza (Cgil) afferma che questa situazione non può garantire il giusto andamento della scuola, non può assicurare il diritto allo studio, è mortificante per quello che riguarda la professionalità del personale scolastico, che è sempre più precario. 

Il sindacato propone quindi delle stabilizzazioni sottoforma di piano straordinario, che comprendono una fase di transizione e una fase in cui sarà "a regime". In questo modo si possono anche programmare risorse a lungo termine.

Le ragioni della supplentite: concorsi fantasma e graduatorie esaurite

Ci sono però dei motivi che spiegano questa situazione preoccupante in cui versa la scuola italiana.

Erano state autorizzate fino a 57mila assunzioni ma sono rimasti vuoti 32mila posti.

In particolare, mancano docenti soprattutto per matematica alle medie, per i cui posti le graduatorie sono state da subito esaurite.

Una metà degli insegnanti infatti si reperiscono tramite concorso, l'altra metà tramite le Gae, le Graduatorie a Esaurimento, che sono però state svuotate con il piano triennale delle assunzioni.

Ora nelle Gae rimangono solo i docenti delle materie più inflazionate, come diritto.

Rimangono quindi tanti potenziali supplenti nelle solite materie, e praticamente nessuno dove i docenti servono, come matematica o i laboratori di informatica.

In questo modo, non si fa altro che reperire supplenti tramite la messa a disposizione, cioè le mad online che vengono inviate alle scuole.

Riguardo ai concorsi, c'è stato un record di bocciature con il concorso del 2016. Con la legge sulla Buona Scuola ci sarebbe dovuto essere un altro concorso, che però è slittato. Ora il Ministro Bussetti ha annunciato che il bando per il nuovo Concorso Scuola 2019 uscirà a luglio.

I partecipanti, in possesso di laurea e con 24 CFU in materie socio-psico-pedagogiche, non riusciranno però probabilmente a salire in cattedra prima del 2020.

L'unico concorso che è partito finora è quello straordinario per infanzia e primaria, fatto per i diplomati magistrali, o comunque per chi ha già svolto almeno due anni di servizio presso le scuole.

I prof in fuga con il pensionamento anticipato

Con la Quota 100, o controriforma Fornero, andranno in pensione prima del tempo tra gli 80mila e 100mila insegnanti, quando invece il normale numero di pensionamenti si attesta intorno ai 20-25mila posti.

Attualmente, il ministero delle Finanze non ha ancora autorizzato le 27400 immissioni in ruolo chieste da Bussetti.

Secondo il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, si rischia di ritrovarsi a settembre con almeno 200mila supplenze annuali.


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