Come riportato dal quotidiano la Repubblica, si evidenzia, rispetto all'anno scolastico scorso, ancora un forte calo nelle iscrizioni al liceo classico soprattutto al Nord, riportando come esempio ciò che sta accadendo nella città di Milano dove si stima la perdita di una decina di classi prime in alcuni dei più noti licei classici della città.
Accade il contrario per gli indirizzi come il liceo delle scienze umane con opzione economico sociale, liceo scientifico opzione scienze applicate e tecnici informatici, i quali hanno difficoltà nel gestire gli esuberi.
Questo perché intorno al liceo classico girano stereotipi che lo identificano come la scuola delle lingue morte, non più al passo con i tempi, non più adatto a garantire l’accesso a studi universitari di ambito tecnologico e scientifico che, almeno in Italia, sembrano attirare maggiormente l’attenzione degli studenti, nella speranza di un immediato e più redditizio inserimento nel mondo del lavoro.
Sicuramente bisogna apportare delle modifiche al curriculum del classico per renderlo più appetibile ed in linea con le richieste della società attuale.Una formazione classica attenta alle esigenze della contemporaneità, essendo esso un intreccio tra socializzazione ed apprendimento. Adoperarsi per un' inversione di rotta che riporti a riscoprire le fondamenta non solo della nostra cultura, ma della stessa nostra convivenza sociale; questo quanto affermato dai Presidi degli Istituti classici.
Già nel 2013 quando si iniziava a parlare di questa situazione del liceo classico Umberto Eco commentò così:
"Prepararsi al domani vuole dire non solo capire come funziona oggi un programma elettronico ma concepire nuovi programmi".