Due giorni fa vi abbiamo raccontato delle problematiche che i candidati del Concorso Scuola 2022 hanno riscontrato nelle prove scritte delle classi scientifiche/tecnologiche. Mancavano i fogli per appuntarsi le risoluzioni degli esercizi e ciò che è peggio è stata la disparità riscontrata tra le varie sedi d’esame.
In alcune province, oltre a PC e mouse per le risposte a crocette, si concedevano carta e penna in altre nessuna delle due. A rispettare la normativa erano le commissioni che concedevano solo la penna, portando magari gli aspiranti docenti a scriversi sul corpo.
La circostanza ha già riguardato classi come la A60 (tecnologia nella scuola secondaria di I grado) e sta per ripetersi con la A40 (Scienze e tecnologie elettriche ed elettroniche), dove il test potrà contenere problemi come la conversione di numeri binari e decimali in cui la visualizzazione dei dati è fondamentale.
La gravità della situazione è chiara: raggiungere o meno la fatidica quota di 70/100, che permette il superamento della prova, può essere deciso dallo svolgere il test in sedi diverse, magari distanti solo qualche chilometro.
Dopo il nostro articolo ci ha contattato un professore di Cesena, Fabrizio Cutela, che ha sostenuto qualche giorno fa la prova A60.
Oltre a far notare l’assurdità della differenza di regolamento con le prove STEM della scorsa estate, a cui partecipavano classi di concorso paragonabili alla A60 e in cui carta e penna erano consentite, il Professore ha dimostrato e denunciato l'ingiustizia subita e la disparità di trattamento tra diverse province.
"Nella mia sede concorsuale, a Calderara di Reno - Bologna, è stato vietato l’uso di carta e penna per appuntare calcoli o ragionamenti e la dirigente, comunque gentilissima, una volta confrontato al telefono l’ufficio scolastico mi ha confermato il diniego".
Un errore, grave, visto che un’ordinanza del 2021 obbliga i responsabili dell’aree concorsuali a ‘fornire penne monouso per tutti i candidati’. Nella normativa non si parla di fogli: “alla più arrembante si scrive sulla mano, ma non è vietato”, spiega scherzando il Prof.
Raccontando la sua storia su Facebook, Fabrizio Cutela ha poi raccolto commenti che dimostrano come in province di Sicilia, Campania, Sardegna, Veneto, Abruzzo, Molise e Lazio carta e penna siano state invece concesse. E c’è anche il caso di una scuola di Parma in cui il Preside, una volta informato del fatto, ha negato l’aver concesso carta e penna agli alunni, nonostante le conferme dei candidati.
La situazione oltre ad essere stata segnalata a Miur e USR, Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, è già nelle mani dei sindacati. La FLC - CGIL ha portato il caso nel suo centro nazionale di Roma, da lì verrà approfondito valutando eventuali azioni giudiziarie.
Impossibile prevedere gli sviluppi e se la prova potrà essere invalidata ma non è questo che cercava il Professor Cutela. “Voglio solo migliorare un po’ le cose, garantendo a tutti le stesse opportunità dei colleghi. Per totale onestà non intendo dire che l’uso di carta e penna mi avrebbe migliorato il punteggio”.
“Sosterrò lunedì a Carpi la prova A40, quella che mi interessa maggiormente, ma dalla commissione ho già saputo che non potrò avere carta e penna”. Un'ingiustizia che colpirà altri candidati sparsi per l'Italia.
Il consiglio, raccolto dai sindacati e che vi giriamo, è di mettere sempre a verbale ogni situazione illegittima che si ritiene di subire. Il verbale va richiesto al presidente della commissione ed occorre farsene rilasciare una copia per eventuali percorsi giudiziari futuri.
“La negazione di carta e penna – aggiunge Fabrizio Cutela - rappresenta anche una contraddizione rispetto ad una scuola che vuole valorizzare l’individuo ed il proprio personale metodo di raggiungere il risultato”.
Infine un ragionamento sui test a crocette, tanto discussi nelle altre classi di concorso. “Erano stati introdotti per garantire l’uniformità a livello nazionale, eliminando ogni possibile elemento interpretativo delle commissioni. Una cosa positiva che si è persa dando ai candidati strumenti diversi nelle diverse province”.