il sindacato Gilda Unams è soddisfatto: è stato infatti accolto il ricorso che ha presentato al Tar per l’accesso all’algoritmo con cui sono state gestite le nomine dei supplenti dalle graduatorie provinciali.
“Il Ministero dell’Istruzione e del Merito dovrà fornire il software e l’algoritmo con cui sono state gestite le procedure informatizzate di nomina dalle graduatorie provinciali per le supplenze, anche mediante accesso al server da remoto” spiega il sindacato secondo quanto stabilito dalla sentenza con cui il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato da un docente con il sostegno della Gilda-Unams e il patrocinio degli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia per denunciare malfunzionamenti dell’algoritmo.
Gilda dichiara: “Il Tribunale amministrativo ha confermato quanto la Gilda degli Insegnanti segnala da tempo: l’algoritmo ha assegnato le sedi di servizio in maniera difforme rispetto a quanto stabilito dalla normativa e in violazione del principio meritocratico”.
A settembre scorso la Gilda aveva presentato una richiesta di accesso agli atti per conoscere il software con cui sono state attribuite le supplenze da Gps, senza però avere dal Ministero la documentazione utile per verificare la funzionalità del sistema.
Questa prima richiesta si è conclusa senza un nulla di fatto, ma ne era seguita una seconda caduta anch’essa nel vuoto.
“Per il secondo anno consecutivo - sottolinea Patrizia Giovannini, coordinatrice provinciale della Gilda di Latina, su LatinaToday - abbiamo assistito a errori eclatanti nell’assegnazione delle supplenze, con le operazioni di reclutamento supplenti che si sono svolte tra disagi e proteste perché il sistema informatizzato in molti casi non ha rispettato i diritti di graduatoria dei docenti plurititolati con anni di esperienza. Adesso, grazie al provvedimento emesso dal Tar, il Ministero dovrà rilasciare tutta la documentazione richiesta. Con il supporto di periti tecnici procederemo all’analisi dei dati in nostro possesso per verificare materialmente l’origine degli errori e tutelare gli insegnanti che sono stati ingiustamente scavalcati in graduatoria”.