È possibile disconnettere da internet e smartphone un gruppo di adolescenti? Sembra di sì, e anche facilmente: è bastata una settimana tra neve, piste da sci e tanta natura.
È l'esperienza vissuta da cento studenti delle cinque terze classi di scuola media dell’istituto “XX Settembre”, plesso Borgese (Rimini) che sono immersi in un contesto inusuale, in mezzo alla natura, giochi di società, passeggiate, sport: tutto questo senza usare smartphone e accedere a realtà virtuali per una settimana.
La professoressa Isabella Rinaldi ha raccontato questi giorni in mezzo alla neve al Corriere Romagna. La prof, insieme ad altri sette insegnanti coordinati dal professore Leonardo Tartaglia, porta avanti, da anni, l’iniziativa: «Abbiamo deciso, nell’ambito del “Progetto sci e ambiente”, di privare i ragazzi di quegli strumenti elettronici a loro tanto cari, ma che li distaccano dalla vita vera, per proiettarli in un’altra dimensione, fatta di cose semplici, ma soprattutto, naturali. E devo dire che stanno apprezzando, al punto che dopo un giorno senza cellulari e computer non sembrano proprio sentirne la mancanza. E questo, nonostante avessero protestato vivacemente a scuola appena saputo che avrebbero dovuto farne a meno».
Sicuramente hanno aiutato l'aria della montagna, gli impianti di risalita, i duemila metri in vetta, lo sci praticato dalla mattina a pomeriggio inoltrato ad aver contribuito al successo della gita.
La località di Corno alle Scale, in provincia di Bologna, ha fatto il resto, insieme a chiacchiere, giochi,
Continua la prof Rinaldi: «A parte l’alzataccia mattutina, ore 7,15 la sveglia, che, peraltro, fanno anche per venire a scuola, il resto è tutta una novità. Terminata la colazione, infatti, salgono sul pullman e, giunti sulle piste, inforcano gli sci, partecipano alla lezione dei maestri-istruttori, e poi via a slalomeggiare, con la sola interruzione del pranzo in rifugio, fino alle 16,30, a chiusura impianti».
Una vera e propria full immersion a tutta natura «mirata a far scoprire il piacere dello stare insieme», contro il fenomeno sempre più crescente della solitudine digitale. Prosegue l’insegnante: «Ieri sera (lunedì, ndr), appena rientrati dalle piste e dopo una mezz’ora di riposo, cena tutti insieme, in albergo. Poi il prof Tartaglia ci ha portato a passeggiare tra i boschi, dove i nostri ragazzi hanno mostrato una felicità incredibile. Camminare al buio, sotto quel cielo pieno di stelle, illuminati esclusivamente dal chiarore della luna, li ha entusiasmati. Che è poi il vero obiettivo del progetto, far capire che esiste un’altra realtà: incontaminata, ma soprattutto reale».
Un progetto quello dello “Sci e ambiente” messo in atto dai professori Elda Mola e Leonardo Tartaglia, che, prima di oggi, l’istituto XX Settembre Borgese aveva portato avanti fino al febbraio del 2020 «perché poi il Covid ci ha fermato».
La professoressa Rinaldi conclude: «Ricordo ancora quello che successe. Era il 22 febbraio di tre anni fa, tornammo a casa, sempre da Corno alle scale dove eravamo stati coi ragazzi, e il lunedì successivo la vita cambiò: le scuole vennero chiuse e precipitammo tutti nell’incubo della pandemia».