Una costante riduzione di ore di lezione, con rientri anticipati, perché non si trovano supplenti.
È questa la gravissima situazione dell'istituto tecnico tecnologico “Belluzzi – Da Vinci” di Rimini, situazione che ha portato i genitori preoccupati a scrivere anche una lettera indirizzata ai quotidiani locali. Ecco la lettera pubblicata da "Chiamami Città".
"Si comunica che, per impossibilità di sostituire i docenti assenti, si prevede per le classi in indirizzo, nella giornata di mercoledì 28 aprile, la seguente variazione d’orario:
– classi I*, I*, II*, II*, III*, IV*: entrata posticipata alle ore 8.52;
– classe V*: entrata posticipata alle ore 9.52;
– classe III*: uscita anticipata alle ore 10.45;
– classi II*, II*, V*, V*, V*: uscita anticipata alle ore 11.52;
– classe II*: uscita anticipata alle ore 12.52.
Queste comunicazione è destinata ai ragazzi e alle ragazze dell’istituto tecnico tecnologico “Belluzzi – Da Vinci” di Rimini. Un istituto dal quale escono ragazzi in gamba che hanno studiato chimica, fisica, informatica e meccanica. Purtroppo gli ultimi tre anni scolastici sono stati travagliati: 2019/20 trascorso per metà in DAD, 2020/21 tra DAD, presenza stabilita da rigide percentuali e quarantene; nel 2021/22 si è aggiunta la mancanza di docenti necessari a sostituire colleghi malati, non vaccinati o assenti per altri motivi.
Le circolari hanno iniziato ad arrivare verso dicembre scorso e tutti pensavamo si trattasse di un provvedimento limitato nel tempo. E invece le circolari continuano ad arrivare ancora oggi riducendo le ore di un po’ tutte le materie.
Il 12 aprile scorso i genitori hanno deciso di scrivere una lettera alla dirigente scolastica segnalando la propria preoccupazione e chiedendo soluzioni perché i ragazzi, soprattutto quelli di quinta, non possono andare avanti così continuando a perdere ore di lezione preziose.
La dirigente ha replicato nel giro di breve tempo e ha anche invitato i rappresentanti di classe a un incontro per poter discutere del problema.
Si sono presentati in più di 50, i genitori, e si aspettavano una dirigente combattiva, impegnata nel difendere i diritti dei nostri ragazzi. E invece hanno trovato una persona che a tante domande e suggerimenti ha fatto trasparire rassegnazione dell’attuale situazione per la quale ha dichiarato di aver fatto il possibile: la conclusione è che non esistono soluzioni. Erano presenti anche tanti professori che hanno ripetuto più volte quanto tengono ai ragazzi e quanto si sentano frustrati e impotenti.
Un papà ha domandato: cosa possiamo fare noi come genitori? Dobbiamo andare a Roma a protestare? Perché noi vogliamo bene ai nostri ragazzi e alla scuola!
Ci siamo sentiti rispondere che la scuola ha le mani legate. Che non si può che piangere e finirla lì. Siamo stati avvisati che è già arrivata comunicazione dagli uffici scolastici che il prossimo anno le risorse saranno ulteriormente ridotte soprattutto per il sostegno. Quest’anno è andata così e il prossimo anno potrebbe andare anche peggio.
Questa è la nostra scuola. La scuola in cui i nostri ragazzi crescono e diventano grandi.
Se non ha un senso trovare il colpevole, probabilmente bisognerebbe distribuire la colpa di tale situazione a tutti gli attori, (MIUR e meccanismo per le sostituzioni compresi), è però doveroso sollecitare chi ha potere a trovare una soluzione.
Questo anno scolastico, 2021/22 è iniziato con la dichiarazione del ministro Bianchi:
“Partiremo il 13 settembre avendo tutti i docenti al loro posto rispetto alle 112 mila cattedre vuote e vacanti: avremo 58.735 mila posizioni a ruolo già assegnate, di cui 14.194 sul sostegno e altri 113.544 mila incarichi annuali sono stati assegnati.”
Una bella dichiarazione che probabilmente è rimasta solo sulla carta perché nella scuola a inizio anno scolastico di professori ne mancavano un bel po’. Sono mancati all’inizio e sono continuati a mancare per tutto l’anno scolastico. Probabilmente ci sono scuole in cui i professori delle classi di concorso richieste sono più numerosi, ma c’è anche chi, come noi, sta arrancando per arrivare a fine anno scolastico con professori di materie di indirizzo che sono mancati per settimane o mesi interi e di sostituti nemmeno l’ombra. I ragazzi entrano alla seconda ora, escono alla quarta e nei casi in cui viene nominato un sostituto perché le ore della materia sono centrali, si permette ai ragazzi di usare lo smartphone, (Brawl Stars, Instagram, WhatsApp), in modo che non facciano troppo chiasso o si alzino dalle loro postazioni distanziate. Le classi sono numerosissime, troppo, e le aule non sono in grado di ospitare più di 30 alunni per cui non si possono neppure fare entrare i ragazzi alla prima ora e poi suddividerli in gruppetti e inviarli in altre sezioni.
Possibile che questa sia la realtà dei fatti e che non possa essere cambiata? Possibile che si debba accettare che i nostri ragazzi termineranno l’anno, e forse inizieranno il prossimo nelle medesime condizioni, restando in debito di decine di ore di materie importanti? Materie che loro stessi hanno scelto nel momento in cui hanno deciso di iscriversi all’istituto tecnico tecnologico.
Cosa dobbiamo fare noi genitori? Dobbiamo metterci a organizzare mercatini di torte e oggetti realizzati dalle mamme e dai papà per raccogliere fondi come si faceva alle elementari? Dateci delle risposte…"
Genitori degli alunni dell’Istituto tecnico tecnologico “Belluzzi – Da Vinci” di Rimini