Alla Lega non va giù il fatto che ci siano tanti insegnanti del Sud nelle graduatorie del Nord, e al grido di “niente terroni in aula” protesta contro questo fenomeno.
Il capo della protesta ha un nome e un cognome, venuto fuori i giorni scorsi contro i docenti originari del Sud che vogliono legittimamente essere immessi in ruolo. È quello di Fabio Rolfi, il vicecapogruppo leghista che si chiede se non sia razzismo il fatto che migliaia di docenti precari del meridione passino avanti a quelli del Nord in graduatoria.
A ottenere la stabilizzazione del contratto infatti saranno quasi solo docenti provenienti dal Sud, perché hanno un punteggio più alto dei precari nel Nord che attendono le cattedre.
Nel 2011 è stata la Corte Costituzionale a stabilire che i docenti non possono essere bloccati solo in una determinata provincia, perché ciò è anticostituzionale.
Da allora, ci si può iscrivere in graduatoria in qualsiasi provincia.
Le graduatorie del resto sono fatte dall'ammontare del punteggio accumulato, che si costruiscono con titoli culturali e gli anni di servizio.
Per la Lega però il motivo è un altro, ovvero la decisione del Quirinale di fermare il congelamento le graduatorie e attendere la riforma sul reclutamento.
Inoltre, il problema sarebbe anche che non sussistono vincoli di permanenza di 5 anni nel luogo in cui si insegna. Ora il vincolo, grazie al Ministro Carrozza, è solo tre anni.
Questo per la Lega mina la continuità didattica, e dopo soli 3 anni i docenti del Sud potranno tornare a casa, rischiando di lasciare le cattedre scoperte.
In Parlamento la Lega ha portato una proposta di legge, che chiede di reclutare gli insegnanti in base alla loro regione di appartenenza.
Sono 350 gli insegnanti immessi in ruolo su un totale di trentatremila e trecentottanta in tutta Italia: in particolare, 204 posti per docente 184 per sostegno e sessantadue personale ATA, che però copriranno solo parzialmente i posti necessari a scuola.
Ai prof del Nord esclusi dalle immissioni in ruolo quindi, rimane il lavoro tramite supplenze, e le convocazioni grazie all'invio della domanda di messa a disposizione.