“Se vinciamo portiamo lo stipendio dei docenti ai livelli europei”, la promessa di Letta che per i rivali è “solo campagna elettorale”.

Enrico Letta 2022

In tempo di campagna elettorale la scuola, finalmente, torna nelle parole e nelle proposte di tutte le forze politiche.

A fare più rumore è quella del segretario del Partito Democratico Enrico Letta che, dalla trasmissione di Rai 3 Filo Rosso, ha promesso di portare lo stipendio dei docenti italiani al livello delle retribuzioni europee in caso di vittoria. 

“Mi prendo l’impegno: entro fine legislatura, gli insegnanti saranno pagati con una retribuzione che sarà la media di quella dei colleghi europei. È una cosa che vorrei fortissimamente entro il 2027. L’Italia è uno dei Paesi che paga gli insegnanti di scuola media o superiore di meno di tutti gli altri. In particolare, la differenza cresce durante la carriera di un docente, lo stipendio degli insegnanti europei aumenta mentre in Italia praticamente resta uguale”. 

Doveroso ricordare come di questo aumento ai livelli europei non ci fu alcuna traccia durante il mandato di Letta come presidente del Consiglio tra il 2013 e il 2014. 

E la stessa promessa era stata avanzata anche da Luigi Di Maio durante la campagna elettorale del 2018. Poi il Movimento 5 Stelle ha governato ma dell’aumento ai livelli europei nessuna traccia. 

La proposta di Enrico Letta è stata criticata da più parti, e per Rossano Sasso, sottosegretario leghista al ministero dell’Istruzione nel governo Draghi si tratta “di una promessa da campagna elettorale per comprare la dignità degli insegnanti. La loro fiducia va conquistata negli anni”.

Di promesse sul mondo della scuola continueranno ad arrivarne in questo restante mese di campagna elettorale e noi continueremo a monitorarle.  


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