Qual è il metodo di insegnamento più efficace? Sicuramente le teorie a riguardo sono molteplici, e in merito alla questione Bankitalia ha svolto una ricerca per capire come migliorare l’apprendimento degli studenti.
Quello che emerge è che ogni insegnante per essere più efficace dovrebbe riprendere gli argomenti dell’anno precedente per collegarli a quelli attuali.
A questa conclusione si è arrivati analizzando i test Invalsi di più di 352mila studenti di prima media, distribuiti in 15.397 classi e 4.937 scuole.
Sono state esaminate le competenze nella comprensione del testo e in matematica, e agli stessi studenti, è stato chiesto (ma non è mancata anche una verifica indipendente) se e con quale frequenza l’insegnante tendesse a privilegiare una delle tre seguenti strategie:
- rimanere sullo stesso argomento finché tutti apprendono;
- spostarsi sull’argomento successivo anche se non tutti hanno capito;
- ripassare gli argomenti studiati l’anno precedente.
Sono state quindi fatte delle correlazioni tra il maggiore utilizzo di un metodo e il miglioramento dei risultati dei vari studenti, divisi in base al loro rendimento.
L’uso del primo metodo, fermarsi su un argomento finché tutti l’hanno digerito, è collegato a performance negative in particolare da parte dei più dotati, mentre i meno bravi, per cui in teoria tale metodologia sarebbe usata, non hanno alcun beneficio, anzi un piccolo peggioramento anche per loro.
Invece, procedere più veloci e saltare a un altro argomento anche se non tutti hanno appreso il primo appare come la scelta più negativa: laddove si segue questa strada vi è un peggioramento per tutti, e in particolare per gli studenti migliori.
È il ripasso degli argomenti dell’anno precedente quello che consente i più grandi miglioramenti del rendimento, che raggiungono il 27,93% per gli studenti meno bravi, ma che sono presenti, in modo decrescente, anche per tutti gli altri.
Anche il gruppo dei più dotati, che pure forse ne aveva meno bisogno, ha un beneficio, con un miglioramento del 7,48%. Insomma, non correte con il programma, meglio fermarsi e guardare indietro, riprendere i concetti passati e collegarli con quelli che si stanno studiando. E questo vale sia come metodo di studio al liceo che in tutti gli altri gradi di istruzione.