A Roma la nomina dei supplenti si fa attendere: i docenti in cattedra quest'anno arrivano alla fine del primo quadrimestre, così le supplenze annuali durano solo 5 mesi mentre quelle brevi vanno avanti per tutto il quadrimestre.
Algoritmo
È l'algoritmo delle graduatorie che sceglie i docenti precari ai quali attribuire una cattedra. La tecnica consiste in un sistema informatizzato con le graduatorie online, per accelerare i tempi delle procedure ma che evidentemente non sta dando i frutti sperati.
Ancora in questo periodo vengono convocati i docenti: ne sono stati nominati circa 250 per le scuole medie, e non sono neanche gli ultimi. Questi 250 precari sono stati chiamati a firmare un contratto che, in teoria, dovrebbe essere annuale: si tratta infatti degli incarichi più stabili per i precari quelli che garantiscono almeno tutto l’anno.
L'incarico però non è più annuale ma se attribuito a gennaio, è di soli 5 mesi.
Per ogni annuale che arriva a metà anno, però, c’è un supplente precario che dopo mesi di supplenza breve va via. Si tratta dei precari chiamati dalle scuole per le supplenze cosiddette brevi, vale a dire quelle convocate in attesa che dall’ufficio scolastico arrivino quelle “annuali”, ma che in realtà non sono affatto brevi visto che quest’anno sono andate avanti fino a gennaio. Il risultato per i precari è il caos continuo, con le cattedre che cambiano ancora una volta facendo saltare la continuità didattica e i progetti già avviati. I docenti sono convocati inoltre anche con le domande di messa a disposizione.
"È inaccettabile - spiega Cristina Costarelli al quotidiano "Leggo", presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio - ci saranno anche altre chiamate nei prossimi giorni, relative alle scuole superiori. Ce ne sono state anche a dicembre e ci sembrava davvero troppo tardi. Adesso siamo arrivati addirittura al primo quadrimestre".
Per i dirigenti scolastici il balletto delle cattedre comporta cambi in corsa e chiamate di docenti di settimana in settimana, per mesi. «Si tratta di poche centinaia di supplenti ma equivalgono a classi di ragazzi che, arrivati ormai a metà anno, vedranno cambiare l’ingegnante in cattedra. Inoltre i docenti che arrivano dovranno valutare ragazzi che non conoscono: come è possibile? Ogni anno ci assicurano che le supplenze saranno in cattedra a settembre e invece, ogni anno, andiamo peggio».