I fondi ci sono, le richieste per spenderli no. Nel Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza lo stanziamento per gli asili nidi è stato di 2,4 miliardi ma solo il 50% ne sono stati richiesti.
Lontano dunque resta l’obiettivo del 33% di copertura nazionale, ovvero garantire che almeno un bambino su tre, nella fascia da tre a 36 mesi di vita, possa usufruire del servizio su base locale nel 2026.
A richiedere il massimo del budget disponibile è stata soltanto l’Emilia-Romagna che già riusciva ad offrire 39 posti ogni 100 residenti. In altre parole quello che doveva essere un piano per eliminare le differenze tra Nord e Sud sta rischiando ora di acuirle.
“Il flop di questo bando è un campanello d’allarme di assoluta priorità - ha spiegato in un’intervista a Repubblica la direttrice di Save the Children Italia-Europa Raffaella Milano. - La povertà educativa nasce nella prima infanzia, perché in condizioni di svantaggio sociale un bimbo che fa almeno un anno di nido riesce a portarsi in prima elementare alla pari con chi proviene da contesti più avvantaggiati”.