Il prossimo governo, a guida centrodestra, si insedierà nei primi giorni di novembre e il nuovo ministro dell’Istruzione dovrà, tra il resto, portare a pubblicazione diversi concorsi per personale scolastico. Alcuni di questi sono attesi da tempo o hanno subito ritardi o rimandi.
Almeno sei sono i concorsi per ora rimasti soltanto nelle bozze di vecchi decreti, eccoli:
- Concorso abilitante all’accesso ai percorsi di abilitazione all’insegnamento, ovvero sia l’accesso ai percorsi che permettono di diventare docente su posto comune per scuole secondarie di primo e secondo grado, sarà limitato ai vincitori di questo bando
- Concorso ordinario per docenti di educazione motoria alla Scuola Primaria. Prima annunciato, poi rinviato fino a che non ci si è resi conto che, data l’apertura per le sole classi quinte, avrebbe portato a soli 13 posti di ruolo a livello nazionale. Per il 2023/24, con l’allargamento alle classi quarte, sono attesi 1.600 posti interi. Dunque, come annunciato dal capo dipartimento del Miur Stefano Versari, il concorso si farà.
- Concorso ordinario per dirigenti scolastici, che ha l’obiettivo di eliminare il fenomeno delle reggenze e coprire le sedi vacanti
- Concorso per DSGA (Direttore dei servizi generali e amministrativi)per il quale il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha auspicato una doppia procedura, una ordinaria e una riservata agli assistenti amministrativi
- Concorso ordinario per ispettori tecnici. Atteso già nel 2020, non si sono più avute ulteriori informazioni.
- Concorso per l’insegnamento della Religione Cattolica, atteso sin dal 2004. È stato poi previsto per il 2020 e successivamente rimandato