Roberto Vecchioni: «siate presenti e consapevoli nell’ affrontare le turbolenze della vita»

Roberto Vecchioni: «siate presenti e consapevoli nell’affrontare le turbolenze della vita»

In occasione della presentazione online del suo ultimo libro voluta dalla libreria Ubik di Savona, Roberto Vecchioni coglie l'occasione per parlare ancora una volta di scuola, in questi tempi difficili e particolari.

Vecchioni afferma: "Cresciamo tra le parole per affrontare la vita, non spaventatevi se state perdendo qualche mese di scuola in presenza, ma preoccupatevi di essere “presenti” e consapevoli nell’affrontare le turbolenze della vita”. 

Vecchioni è stato docente di latino e greco per tanti anni e non vuole interrompere il dialogo con i suoi ragazzi. Il suo libro Lezioni di volo e di atterraggio ci sono quindici "racconti all'aria aperta" che riscrivono incontri e conversazioni seguendo il filo della parola. Un percorso che coinvolge studenti, autori, artisti, ricordi e in cui si impongono squarci di Milano.

“Ogni azione didattico- educativa  deve fondarsi sull’idea che la cultura non è stasi e sapere monolitico ma  - precisa il prof - deve far percepire che per la ricerca sono sempre possibili nuovi spazi, anche virtuali, per maturare i propri sogni e  realizzare i propri desideri”.

Vecchioni, nel ricostruire il suo impegno di docente, ricorda quei suoi lunedì con i ragazzi in cui non aveva paura di fare lezione al bar come in un giardino, perché gli insegnanti devono saper essere anche “deragliatori”, capaci di affiancare e gestire i ragazzi nella loro naturale esuberanza, da condividere ma non da comprimere. “Nei momenti difficili – incalza Vecchioni -  deve essere ancora più forte quella convinzione che fu di Dostoevskij che la bellezza salverà il mondo. Un  quadro di Van Gogh o una poesia di Montale restano lì, immortali, a ricordarci  la grandezza dell’uomo".

Il pensiero di Vecchioni va ai tanti incontri della sua vita per i quali si ritiene fortunato. “Ero piccolo - ricorda lo scrittore -  quando sono stato in braccio ad Eugenio Montale e sono tante le poesie che Alda Merini, alla quale ho dedicato un capitolo del libro, ha dettato perché le sue parole fossero come “prigionieri che spaccano una cella”, con opportuna immediatezza perché il tempo della matita sul foglio interromperebbe il flusso dell’invenzione”. Dall’incontro on line con Vecchioni si capisce che quel che conta è “rubare tempo al tempo”, senza scoraggiarsi ma dando intensità alle emozioni della vita, evitando tutto ciò che è ovvio e scontato.

“Nei classici – precisa Vecchioni - troviamo riflessi come in uno specchio tutti i sentimenti sperimentati dall’uomo. Dobbiamo solo desiderare di trovare e trovare con il desiderio di cercare. Il chiasmo efficace è solo una delle prove di perizia del prof. che nel suo libro illustra anche la storia di quelle  parole, che egli è stato in grado di  spiegare ai suoi alunni anche sui tavolacci della “Scighera”, piccola  osteria dei Navigli Milanesi che aveva un nome che era per antonomasia “nebbia nella nebbia”; quando si dialoga con Vecchioni si percepisce chiara l’idea che anche nella notte più scura le parole danno luce perché sono forma di possesso della realtà. 

“Socrate, il sapiente per eccellenza , non c’è più - chiosa  Vecchioni - ma resta la sua lezione perché ci ha offerto una grande professione di fede nell’uomo che resiste anche dinanzi alla morte. Importante è non fermarsi, vivere il proprio tempo con la dovuta intensità e con quel pizzico di autoironia che non  guasta. “Come cantante e scrittore – afferma divertito Vecchioni - vendo molto meno di Vasco Rossi ed Alessandro Baricco ma sono contento di avere un mio spazio vitale, possibile per tutti coloro che, sostenuti dall’amore per la scrittura e la lettura, sanno resistere per esistere”.


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