Il rientro a scuola inizia subito in modo problematico: è stato annunciato infatti, per il 7 e 8 gennaio, uno sciopero al livello nazionale dei docenti e del personale ATA.
La protesta è stata organizzata da SAESE, Sindacato Autonomo Europeo Scuola ed Ecologia.
Nonostante lo sciopero alcuni servizi essenziali saranno mantenuti, come il pagamento delle pensioni e degli stipendi, lo svolgimento degli esami e gli scrutini finali, oltre che ovviamente i compiti di vigilanza sui minori.
La Legge 146/90 stabilisce che se c'è uno sciopero che riguarda dei servizi pubblici essenziali, il preside deve garantire le prestazioni indispensabili formando un gruppo di lavoratori che si prestano a lavorare anche durante lo sciopero.
Un'organizzazione sindacale deve comunicare la data esatta dello sciopero almeno 15 giorni prima. Chi vuole può comunicare al dirigente scolastico la propria partecipazione o meno allo sciopero, anche se tale comunicazione non è obbligatoria.
Cinque giorni prima dell'inizio dello sciopero, il preside deve comunicare alle famiglie le modalità di funzionamento dello sciopero e i giorni e le ore di sospensione.
Chi non ha aderito allo sciopero, è tenuto a lavorare durante il proprio normale orario di lavoro, non può però lavorare un numero di ore maggiore per compensare le assenze degli altri insegnanti.
Se si sospende il servizio, il docente si deve presentare comunque a scuola. Chi dispone del giorno libero, non può perdere la retribuzione e non può nemmeno sostituire docenti che scioperano.