Scuola all'estero: i modelli da seguire in Italia

Scuola all'estero: i modelli da seguire in Italia

Gli insegnanti guardano alcuni modelli di scuola all’estero come degli esempi da seguire. In genere sono i paesi del Nord: Danimarca, Finlandia e Norvegia ad essere guardati con un occhio di riguardo. La Finlandia sicuramente può vantare un sistema scolastico tra i migliori a livello europeo.

Ma perché è così importante capire quali sono i migliori sistemi scolastici europei o in più in generale a livello mondiale? La risposta è semplicissima: la scuola è alla base del progresso di un paese. Qui verranno formate giovani brillanti menti che contribuiranno alla crescita del paese. Investire sulla scuola significa investire sul nostro futuro.

Lo sa bene la Finlandia che sul suo sistema scolastico investe oltre il 7% del PIL, raggiungendo così una delle cifre più alte stanziate dagli altri paesi europei.

Inoltre, un altro motivo per il quale bisogna guardare alle migliori scuole all’estero è perché l’Italia da qui potrebbe attingere per migliorarsi.

Scuola all’estero: la Finlandia

Vediamo, quindi, in sintesi il sistema scolastico europeo della Finlandia:

  • L’istruzione è totalmente gratuita e quasi esclusivamente pubblica;
  • Lo Stato fornisce i materiali, la mensa e l’assistenza sanitaria;
  • La scuola primaria inizia a 7 anni;
  • Le lezioni si svolgono tra le 9-10 del mattino e le 14-15 del pomeriggio. Ogni lezione è seguita da una pausa all’aria aperta di 15-20 minuti a prescindere dalle condizioni climatiche;
  • Conseguire il titolo di insegnante è tra i più difficile, solo il 10% di chi fa domanda viene ammesso alla relativa facoltà;
  • Non è richiesto lo svolgimento dei compiti a casa, perché quel tempo è dedicato in primis alla famiglia.

Sul primo punto: ‘l’istruzione è totalmente gratuita e quasi esclusivamente pubblica’, vogliamo dare un breve approfondimento. La scuola alle famiglie finlandesi non costa praticamente nulla: nemmeno l’università. Infatti, il costo all’anno non supera i 100 euro. Inoltre, lo Stato fornisce contributi che sfiorano i 9.000 euro per poter sostenere lo studente con le spese varie: vitto e alloggio, trasporti e libri.

Sicuramente la Finlandia è un modello di scuola all’estero da guardare se si pensa che qui viene adottato un programma di studio personalizzato alle medie. Ovvero, una volta a settimana il docente dedica una consulenza per modulare lo studio in base agli interessi e alle predisposizione dello studente.

C’è da dire che in questo senso il sistema scolastico italiano o meglio i suoi ‘addetti ai lavori’ ritengono opportuno uno studio dei compiti a casa sempre più personalizzato. Tanto è vero che si è arrivato alla discussione sull’abrogazione o meno dei compiti.

Inoltre, aspetto da non sottovalutare, è l’importanza dell’insegnante in Finlandia. Lì viene visto come un privilegio per pochi con stipendi più alti rispetto alla media di altri professionisti. L’assunzione non avviene tramite graduatoria o col famoso concorsone, ma è la scuola che tramite bando assume per il tempo che ritiene necessario.

Sistema scolastico all’estero: il Canada

Il Canada viene visto come un esempio da seguire, come scuola all’estero, per gli ottimi risultati raggiunti:

  • Il tasso di alfabetizzazione è quasi del 99%;
  • Qui c’è la percentuale più alta di laureati a livello mondiale;
  • Gli studenti vanno al college tra i 16 e i 18 anni massimo.

Non è un caso se anche il Canada investe nella scuola il 5,4% del suo PIL nel settore dell’istruzione.

Tutto questo per dire che probabilmente anche l’Italia dovrebbe investire di più sul suo sistema scolastico, ma soprattutto dare valore, prestigio all’insegnante. Un prestigio ormai perduto nel nostro bel paese, dove se prima c’era riverenza e rispetto nei confronti dell’insegnante, ora questa immagine risulta sempre più sbiadita.

 

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