Scuola d'estate: il compenso dei docenti

Scuola d'estate: il compenso dei docenti

“Utilizzeremo il periodo estivo per costruire un nuovo inizio”. Queste le parole con cui il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha annunciato l’arrivo del piano estivo, che consentirà alle studentesse e agli studenti di recuperare la socialità perduta nell’ultimo anno e di rafforzare gli apprendimenti, usufruendo anche di laboratori per il potenziamento delle competenze.

Fondamentale la partecipazione dei docenti

Infatti, il Ministero dell'Istruzione ha messo a punto un progetto che ha l’obiettivo di utilizzare i mesi in cui gli istituti sono generalmente chiusi per costruire un ponte verso il prossimo anno scolastico, attraverso un’offerta che rappresenta una risposta alle difficoltà emerse nel periodo della pandemia. Per rendere il tutto possibile, però, servirà la collaborazione di tutte le scuole del territorio ma soprattutto di migliaia di insegnanti. Un impegno, così come la presenza degli alunni, che avverrà su base volontaria. E che, per questo, avrà un compenso aggiuntivo per quei docenti che vorranno dare il proprio contributo alla causa.

È verosimile che, se i docenti di ruolo non aderiranno, si dovrà fare ricorso alle graduatorie GPS o alla messa a disposizione.

Ma a quanto ammonterà il ‘gettone’ previsto per la loro presenza tra giugno e settembre?

Piano scuola d’estate: quale potrebbe essere il compenso per i prof

Il budget totale che il ministero dell’Istruzione metterà a disposizione degli istituti scolastici per il progetto della scuola in estate ammonterà a 510 milioni di euro, con 150 milioni che provengono dal decreto sostegni, altri 320 milioni ricavati dal PON per la scuola (quindi risorse europee) e ulteriori 40 milioni individuati all’interno dei finanziamenti per il contrasto alle povertà educative. Ma quanti di questi andranno effettivamente nelle tasche del singolo docente?

A fare questo calcolo è stata la testata specializzata Tecnica della Scuola, la quale per quanto riguarda i progetti rientranti nel fondo PON ha previsto vari scaglioni di compenso, a seconda del ruolo - esperto, tutor per la conduzione dei moduli formativi, supporto organizzativo, referente per la valutazione - e dell’impegno prodotto. Tra i vari incarichi, il massimo sarà ad appannaggio dei docenti che svolgono il ruolo di “esperto”, per i quali la programmazione PON prevede l’attribuzione di un compenso lordo omnicomprensivo che può arrivare fino a 70 euro all’ora. Per il ruolo di tutor, invece, ci saranno 30 euro all’ora lordi omnicomprensivi.

Scendendo ulteriormente nel dettaglio, per individuare l’importo netto, in primis va scorporato l’Inpdap e l’Irap (per ottenere il lordo dipendente), dopodiché si devono sottrarre le ritenute a carico del dipendente. Alla fine l’importo netto che si ricava, quello che andrà in concreto nelle tasche dei docenti sarà: per un docente esperto pari a € 34,98; per i tutor si scende a € 14,99. Ma questi non saranno gli unici guadagni dei prof in quel periodo.

Il compenso per i progetti diversi dai PON

I progetti PON, infatti, investono sono solo una parte dei fondi messi a disposizione per l’apertura delle scuole in estate. Per tutte le altre tipologie di progetti imbastiti con finanziamenti provenienti da fonti ministeriali o dagli enti locali, là dove non diversamente specificato dall’autorità competenti, la quota oraria da attribuire ai docenti dovrà fare riferimento - sempre secondo quanto riportato da Tecnica della Scuola - al Contratto Collettivo Nazionale del settore scuola. In quel caso, gli insegnanti potranno contare sui seguenti guadagni orari:


- Attività aggiuntive di insegnamento: 35 euro lordi, pari a € 23,21 netti (€ 35,00 – INPDAP 8,80% – FC 0,35% – IRPEF 27%);
- Attività funzionali all’insegnamento: 17,50 euro lordi, pari a € 11,61 netti (€17,50 – INPDAP 8,80% – FC 0,35% – IRPEF 27%).

Per i corsi di recupero (non rientranti nel progetto ‘scuola d’estate’ ma finanziati da fondi propri), sono previsti per i docenti della scuola secondaria di II grado ulteriori compensi aggiuntivi - pari a 50 euro lordi - per ogni ora di insegnamento extra.

Scuola in estate: come funzionerà

Le fasi in tutto saranno tre e comporranno una tabella volta a scandire l'intera estate, accompagnando i ragazzi dalla chiusura della scuola fino al rientro in classe di settembre. Saranno organizzate in questo modo:

Fase I, potenziamento degli apprendimenti (a giugno) - Sarà dedicata al rinforzo e al potenziamento degli apprendimenti attraverso attività laboratoriali, scuola all’aperto, studio di gruppo, da effettuare anche sul territorio, con collaborazioni esterne o con il terzo settore;

Fase II, recupero della socialità (luglio e agosto) - Si proseguirà con le attività di potenziamento degli apprendimenti, che saranno affiancate più intensamente da attività di aggregazione e socializzazione in modalità Campus (con attività legate a Computing, Arte, Musica, vita Pubblica, Sport). Ci saranno moduli e laboratori di educazione motoria e gioco didattico, canto, musica, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza, debate, educazione alla sostenibilità, educazione all’imprenditorialità, potenziamento della lingua italiana e della scrittura, potenziamento delle competenze scientifiche e digitali (coding, media education, robotica). Le attività potranno svolgersi in spazi aperti delle scuole e del territorio, teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni;

Fase III, Accoglienza (settembre, fino all’avvio delle lezioni) - Connessa con le precedenti, sarà un fase di vero e proprio avvio del prossimo anno scolastico. Proseguendo con ulteriori attività di potenziamento delle competenze e di accompagnamento di studentesse e studenti al nuovo inizio.


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