È possibile definire qual è il sistema scolastico migliore per un'istruzione ottimale?
Secondo i test internazionali sull'istruzione, l'Italia non se la passa tanto bene: tra i paesi dell'OCSE, con 485 punti, l'Italia risulta sotto la media, che corrisponde a 494 punti.
La Finlandia invece è tra i primi paesi europei, probabilmente non a caso. Spesso si sente parlare del sistema scolastico finlandese, ma è davvero uno dei migliori?
Vediamo alcune sue caratteristiche e in cosa si distingue da quello italiano.
In Finlandia c'è una scuola unica obbligatoria, che si inizia a 7 anni e si finisce a 16.
Ecco quindi una prima differenza: non ci sono stacchi tra scuola primaria e scuola secondaria, o esami di passaggio, come invece accade in Italia.
La fase di passaggio può essere infatti molto stressante per lo studente, che deve cambiare compagni, professori, carico di lavoro.
La scuola in Finlandia è gratuita, anche i libri, e non ci sono né test né valutazioni.
Alla fine della scuola dell'obbligo, a 16 anni, lo studente può poi scegliere se frequentare un “liceo” che più che altro è un corso propedeutico di preparazione universitaria o un corso professionale per l‘inserimento nel mondo del lavoro.
Questo corso dura tre anni e per accedere all’università gli studenti devono affrontare dei test selettivi. In Italia lo studente sceglie la scuola secondaria a 14 anni, quando ancora non ha le idee chiare il più delle volte e se non c’è la famiglia dietro ad aiutarlo nella scelta si possono fare errori che poi si pagano in seguito.
In Finlandia ci sono delle materie “base” e altre invece che possono gestire i comuni i presidi, perché la gestione è molto decentralizzata.
In Italia ci sono materie base obbligatorie, altre personalizzabili ma è molto più difficile mettere il tutto in pratica per mancanza di risorse umane e strumentali.
I corsi in Italia sono annuali, e si dividono in trimestri o quadrimestri, con verifiche periodiche.
In Finlandia i corsi sono semestrali o quadrimestrali, e alla fine del corso non c'è la bocciatura ma il voto che lo studente si merita. Nel caso debba recuperare qualche materia, c'è un docente di supporto.
Il docente rimane in classe, mentre sono gli alunni che cambiano aula a seconda delle materie da seguire.
Mentre in Italia la tecnologia a scuola è ancora un lusso, in Finlandia tutti i ragazzi hanno la LIM, gli studenti studiano grazie a tablet e computer e internet sono fruibili a tutti.
In Finlandia, lo status del docente è riconosciuto come molto importante a livello sociale, ed è visto come un serio professionista. Solo i laureati con il massimo dei voti possono accedere alla professione, e chi insegna alla scuola di base insegna anche all'università.
La formazione è continua, e restano a scuola tutto il giorno per aiutare gli studenti in difficoltà.
È evidente che il margine di miglioramento in Italia è molto ampio, e potrebbero essere presi numerosi spunti dal modello finlandese per migliorare quello italiano.