Il Piano scuola estate potrebbe rivelarsi un’occasione di lavoro. A sostenerlo Il Sole 24 Ore, che così scrive in un articolo: “Poiché la partecipazione è volontaria non sono molti infatti i docenti, e gli Ata, disponibili a partecipare al Piano ormai partito nelle circa 6mila scuole che hanno aderito. E così per portare avanti le attività, in mancanza di volontari interni, i dirigenti scolastici possono utilizzare le graduatorie di istituto, ovvero, ricorrere alle domande di “messa a disposizione”, con le quali possono candidarsi anche soggetti finora privi di esperienza nel mondo della scuola”.
“Con il Piano estate – continua Il Sole 24 Ore - gli istituti possono attivare azioni di contrasto alle vecchie e nuove povertà educative, mediante apposite risorse per potenziare le competenze disciplinari e relazionali degli studenti, gettando un “ponte” che introduca al nuovo anno scolastico. Il Piano prevede infatti tre fasi: la prima, che si è conclusa a giugno, per il potenziamento degli apprendimenti, e caratterizzata da attività laboratoriali, scuola all’aperto e studio di gruppo; la seconda, a luglio e agosto, volta al recupero della socialità, con attività che possono svolgersi in spazi aperti delle scuole e del territorio, teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi; la terza, a settembre, prima dell’inizio delle lezioni, avrà il compito di fare da “collante” con il nuovo anno scolastico”.
Non dovrebbero però rientrare nelle attività volontarie del Piano estate le azioni di recupero, integrazione e il rafforzamento degli apprendimenti da svolgersi quale attività didattica ordinaria, secondo il Dl Sostegni bis, a partire dal 1° settembre e fino all’inizio delle lezioni.
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