Situazione critica per le supplenze 2024 nel Milanese.
La mancanza di insegnanti di sostegno nelle scuole di Milano sta, infatti, creando disagi sempre più gravi per gli studenti con disabilità e le loro famiglie. Mentre il nuovo anno scolastico è già iniziato, la situazione resta critica, con numerose cattedre vacanti e difficoltà nel reperire personale qualificato. Come riportato dal Corriere della Sera, le famiglie denunciano ritardi e mancanza di supporto adeguato, portando persino a flash mob di protesta organizzati da studenti, genitori e docenti.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, due scuole milanesi hanno organizzato flash mob in cui gli studenti hanno cantato "Credo negli esseri umani" di Marco Mengoni, accompagnati da genitori e insegnanti. La protesta si è focalizzata sull'insostenibilità della situazione per gli alunni con disabilità, che rischiano di vedersi negato il diritto all'istruzione. In alcune scuole, infatti, si è arrivati al punto di far entrare gli studenti due ore dopo o farli uscire prima per la mancanza di personale di sostegno.
Le scuole milanesi sono allo stremo: la carenza di docenti di sostegno rende impossibile garantire l’orario completo del tempo pieno. “Le cattedre assegnate sono decisamente inferiori a quelle necessarie per assicurare un’istruzione inclusiva e di qualità”, spiegano i docenti di una scuola primaria. Una mamma di un alunno di seconda elementare descrive la difficoltà di ottenere le ore necessarie di supporto per suo figlio: “Ha diritto a 22 ore di sostegno, ma gliene vengono garantite solo 16”.
Il problema si riscontra in molte scuole: in un istituto mancano 10 insegnanti di sostegno, in un altro addirittura 21. La difficoltà nel reperire personale qualificato attraverso gli interpelli si fa sentire sempre di più, con conseguenze immediate sulla qualità dell’istruzione offerta agli studenti più fragili.
Uno degli aspetti più sconfortanti della vicenda è la difficoltà delle scuole nel trovare candidati adeguati per le cattedre vacanti tramite gli interpelli. Una preside milanese racconta di aver ricevuto candidature inappropriate, tra cui “uno spogliarellista e una cameriera”, figure decisamente non qualificate per il ruolo di insegnante di sostegno.
Anche quando i docenti vengono assunti, in molti casi si dimettono quasi subito, aggravando ulteriormente la crisi. “Una segretaria ha preso servizio solo per chiedere due anni di aspettativa il giorno dopo”, lamenta una dirigente scolastica. “Stiamo arrivando al collasso, e non vediamo una via d’uscita se la situazione non cambia rapidamente”.
Oltre alla mancanza di insegnanti di sostegno, le scuole milanesi devono anche fare i conti con il ritardo nell'attivazione del tempo pieno. Alcune famiglie sono state costrette a ricorrere a cooperative private per coprire le ore mancanti, ma questa è una soluzione che non tutti possono permettersi. “Non è giusto che il sistema pubblico non riesca a coprire i bisogni dei nostri figli e che siamo costretti a pagare servizi privati”, afferma una mamma esasperata.
La situazione nelle scuole milanesi richiede interventi urgenti e concreti. Le famiglie e i docenti chiedono maggiori risorse e un sistema più efficiente per garantire la presenza di insegnanti di sostegno qualificati. Se il problema non verrà affrontato tempestivamente, il rischio è di vedere compromessi i diritti fondamentali degli alunni con disabilità, con ripercussioni significative sull'intero sistema educativo.