Si avvia oggi un'altra protesta contro i tagli del personale scolastico, nelle scuole primarie di Torino e provincia. La manifestazione si terrà oggi alle ore 17 davanti alla Prefettura, in piazza Castello. Mentre si fanno tagli, però, le classi aumentano.
A scendere in piazza sono le scuole della Circoscrizione 5 di Torino: ci sarà la Gemelli e gli istituti Aleramo, Frassati-Gozzano e Parri-Vian. È stata inoltre inviata anche una lettera al Ministro Bianchi, firmata dagli insegnanti dell'istituto comprensivo Padre Gemelli, che denunciano una "scelta immotivata e fortemente destabilizzante".
I motivi della protesta sono spiegati nella lettera inviata al ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e al direttore generale dell'ufficio scolastico regionale Fabrizio Manca: “il 20 maggio - scrivono gli insegnanti - proprio in coincidenza con la firma del Patto per la scuola al centro del Paese, siamo stati informati del fatto che, nell'assegnare l'organico per il prossimo anno scolastico, l'ufficio scolastico ha soppresso due posti nell'organico di diritto della scuola primaria". La motivazione per la scelta sarebbe stata il calo demografico nella fascia delle elementari. "Il problema è che, nella nostra scuola, questo calo non si è registrato. Subiamo la contrazione dell'organico a parità di classi formatesi per il prossimo anno scolastico. E il nostro istituto non è l'unico a vivere questa assurdità".
"Per il prossimo anno scolastico - denunciano - non ci saranno insegnanti sufficienti per garantire un'offerta didattica e formativa di qualità: le scuole primarie hanno subìto un taglio dell'organico inaccettabile", si legge nel volantino di protesta. Il dito è puntato contro "l'amministrazione cieca e sorda a ogni rimostranza, pretende di far funzionare il tempo pieno attraverso la soppressione delle ore di compresenza: ore destinate ai laboratori, alla didattica inclusiva, ai recuperi degli apprendimenti, alle uscite e alle gite".
La richiesta principale dagli insegnanti è che vengano restituiti i posti soppressi, già avanzata con una mobilitazione e raccolta firme da Flc Cgil Torino nei giorni scorsi: proprio il 27 maggio infatti sono state raccolte oltre mille firme per chiedere la restituzione dei 100 posti circa.
"È inammissibile - si legge nell'appello a firmare - che questo taglio avvenga ora. In un momento in cui le scuole avrebbero bisogno di più insegnanti per garantire la sicurezza e, quando si tornerà alla normalità, il recupero degli apprendimenti. Mentre il governo dichiara di "mettere la scuola al centro", "investire sulla formazione", "diminuire il numero degli alunni nelle classi" e addirittura "generalizzare il Tempo Pieno" e dispone di somme mai viste attraverso il Recovery fund. Per di più - concludono i sindacati - dopo un anno nel quale gli insegnanti e i bambini hanno frequentato la scuola in condizioni difficili, con poco spazio a disposizione, spesso esposti al pericolo".