Trento festeggia i 60 anni di Sociologia. Storia della facoltà che avviò il Sessantotto in Italia.

Trento festeggia i 60 anni di Sociologia. Storia della facoltà che avviò il Sessantotto in Italia.

L’Università di Trento festeggia in questi giorni i 60 anni dall’inaugurazione del proprio Ateneo, un Ateneo che oggi è diviso in 11 dipartimenti ma che all'epoca era "solamente" l'Istituto universitario superiore di scienze sociali,

UniTn ha celebrato la ricorrenza nello storico palazzo di via Verdi 26, dove tutto iniziò grazie all’idea di Bruno Kessler, un giovane avvocato di 36 anni, nato nel comune di Pejo in mezzo alla povertà.

Democristiano, Kessler sfidò il suo stesso partito per fare dell’istituto prossimo all’apertura la prima facoltà italiana di Sociologia.

La Dc storceva infatti il naso e voleva creare in quel Trentino pieno di boschi una facoltà di Scienze Forestali. Persino il Partito Comunista locale si dimostrò contrario ma Kessler tenne duro. A chi sottolineava il rischio di avviare una facoltà simile lontano dalle metropoli ribatteva che “anche in America si fa così”.

In pochi mesi i corsi presero il via, con 226 iscritti già il primo anno, il 1962 appunto.

L’obiettivo era quello di costruire i tecnocrati del futuro e i nomi dei docenti, riletti oggi, provocano soggezione. Tra gli altri, Romano Prodi, Mario Monti e l’ex-ministro della Difesa Beniamino Andreatta.

Con il 1968 arriva il boom di notorietà, con la facoltà di Sociologia di Trento che diventa la culla del movimento studentesco italiano e il primo Ateneo in Italia ad essere occupato.

La direzione in quel periodo è in mano al sociologo Francesco Alberoni, che viaggia in Spider, svolge lezioni a casa propria e da vita all’Università critica, un modello basato sulla partecipazione diretta alle scelte didattiche.

A Trento, dove si combattono lotte femministe, lotte di classe e lotte antifasciste, studiano però anche Renato Curcio e Mara Cagol, ovvero i futuri fondatori delle Brigate Rosse. L’ateneo viene così anche associato alla nascita del terrorismo italiano, ma le Br nasceranno in verità solo 2 anni dopo e a Milano.

“Celebriamo i nostri primi sessant’anni ma siamo già impegnati a progettare i prossimi” ha detto durante le celebrazioni Giuseppe Sciortino, direttore odierno del dipartimento di Sociologia. Di certo sarà difficile segnare la storia come hanno fatto i primi 60.


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