La notizia è grave e la riporta IlGazzettino.it. A Treviso ci sono oltre 300 studenti che da un mese non fanno più lezioni di Italiano per carenza di docenti, soprattutto alle scuole medie.
Alla base del problema c’è il trasferimento degli insegnanti appena immessi in ruolo che ha lasciato parecchie cattedre scoperte, costringendo gli uffici a far ripartire il sistema delle supplenze.
“Quella di Italiano è una delle classi di concorso più critiche, c'è una particolare carenza di insegnanti” ha commentato la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Barbara Sardella.
Le scuole così si sono arrangiate come hanno potuto, assegnando le supplenze agli insegnanti di sostegno o ai docenti del potenziamento. Alcuni alunni sono stati addirittura suddivisi temporaneamente tra altre classi.
“Il cambio dei docenti durante l’anno scolastico ha provocato un enorme disagio” ha spiegato Giuseppe Morgante di Uil Scuola “mancano ancora una quindicina di insegnanti di Italiano”.
Quella che si è verificata è una vera e propria staffetta tra i supplenti appena nominati e quelli immessi in ruolo in seguito al concorso straordinario. Così, lo schema di nomine delineato a settembre tra grandi difficoltà è subito saltato.
In totale sono state 458 le cattedre di ruolo assegnate a scuola già iniziata. Per prendere queste cattedre gli assegnatari hanno lasciato libero il loro incarico da supplenti e non tutte le scuole sono riuscite a coprire queste assenze, considerando che anche i precari hanno diritto a uno spostamento se ricevono chiamate più vicine alle loro preferenze (ve ne avevamo parlato in questo articolo).
“Il problema – dice ancora Morgante – è che finché gli uffici territoriali non arrivano all’esaurimento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), i dirigenti scolastici non possono attingere a Graduatorie d’Istituto e domande di Messa a Disposizione per assegnare le supplenze in via diretta".
E cosa fanno gli studenti nelle ore di Italiano che saltano? “Le ore vengono in qualche modo coperte, i ragazzi non sono mandati a casa. Gli insegnanti affrontano l’emergenza nel migliore dei modi ma la materia non si può fare”.
I presidi hanno già fatto richiesta affinché possano essere loro a chiamare i supplenti autonomamente, ma per ora la situazione non cambia.
E i problemi, teme Barbara Sardella, molto presto potrebbero non riguardare solo italiano. “I concorsi di alcune materie non saranno conclusi entro dicembre, mentre per gli insegnanti di sostegno la situazione di incertezza durerà fino alla fine dell’anno”.