Valditara e la lettera ai genitori che fa discutere: «Pensate al lavoro quando scegliete le scuole superiori dei vostri figli»

Valditara e la lettera ai genitori che fa discutere

A pochi giorni dall’apertura delle domande di preiscrizione alle scuole superiori (dal 9 al 30 gennaio 2023) il ministro all’Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara ha inviato una lettera a tutti i genitori dei bambini delle scuole medie, per «accompagnare la prossima scelta degli studi, da parte delle Vostre figlie e dei Vostri figli».

Nello specifico sembra invece più un accompagnamento alle scelte lavorative, dato che è questo il focus principale della lettera.

Prima di tutto «occorre riconoscere e valorizzare le loro passioni, le loro predisposizioni e i loro talenti – esordisce Valditara – sicuri che ogni giovane porti in sé abilità e attitudini».

Subito però si passa a parlare di quello che deve essere il “dovere” di scuola e famiglia: «chiarire, informare e far toccare con competenza critica i vantaggi e gli svantaggi che provengono da qualsiasi scelta».

Discorsi che, se possono essere facilmente comprensibili per la scelta universitaria, preoccupano quando riferiti a ragazzi che non hanno ancora compiuto i 14 anni.

Alla lettera di Natale, che potete visionare integralmente in questo PDF, vengono allegate grafiche e statistiche sui gli sbocchi occupazionali dei vari istituti e su quelli che sono i mestieri più richiesti. Ciò che ne esce è una vera e propria spinta verso gli istituti tecnico-professionali…

I dati proposti alle famiglie

Le famiglie leggeranno dunque che dei 2,5 milioni di contratti siglati nel 2022 nel mercato del lavoro italiano, solo il 4,5% ha riguardato persone con un diploma di liceo. Il 55% aveva un diploma di istituto tecnico e il 40,5% una qualifica o diploma professionale.

A due anni dal diploma hanno invece già un contratto di lavoro il 60% di chi è uscito da un istituto professionale, il 49% di chi è uscito da un istituto tecnico e solo il 25% dei liceali, che però sono quelli che frequentano in maggior misure le università.

Scopriranno anche che le figure più richieste dal mercato, secondo il Sistema Informativo Excelsior, sono fabbri ferrai, artigiani e operai specializzati del tessile e dell'abbigliamento, costruttori di utensili e assimilati, fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica… 

I commenti critici

«Valditara è un navigator senza competenze che omette i dati Eurostat, per cui a 3 anni dal diploma il 67,5% dei laureati ha un’occupazione contro il 47,2% dei diplomati – ha dichiarato a la Repubblica, Elisabetta Piccolotti di Sinistra Italianae dimentica l’estrema precarietà dei settori suggeriti come appetibili».

«Sottoporre alle famiglie le richieste occupazionali del territorio è deprimente – ha aggiunto lo scrittore e docente Christian Raimo – le aspirazioni di un 13enne non possono fermarsi alle esigenze del mercato del lavoro nei dintorni di casa sua. Nella lettera poi, non c’è alcun riferimento pedagogico. Si vuole formare una manovalanza a basso costo che comprima il numero di universitari». 

«Nello spirito di una “grande alleanza” auguro perciò a tutte le studentesse e a tutti gli studenti, con l’aiuto di Voi genitori e il supporto dei docenti che li hanno seguiti in questi anni, di fare le scelte più conformi ai loro sogni, ai loro talenti e ai loro progetti di vita» sono invece le parole con cui si conclude la lettera del Ministro. 


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