Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, vuole migliorare l'offerta formativa per gli alunni, andando a individuare le carenze nelle attività scolastiche. Tuttavia, precisano dal ministero dopo notizie di stampa in merito, non si sta lavorando a "voti" o "pagelle" per dirigenti e insegnanti.
Per il ministro Bianchi è importante "dare avvio ad un processo di revisione e rafforzamento del sistema nazionale di valutazione, quale strumento di accompagnamento delle istituzioni scolastiche, nell'ottica di un impegno costantemente orientato al miglioramento della qualità della propria offerta formativa. Tale obiettivo verrà raggiunto anche attraverso il potenziamento del contingente del corpo ispettivo".
Si lavora dunque, come previsto dall'atto di indirizzo politico per il 2022, alla valorizzazione e formazione del personale e al miglioramento della valutazione del sistema scolastico nel suo complesso, non certo con l'obiettivo di assegnare "voti", ma per garantire una sempre maggiore qualità dell'offerta formativa proposta a studentesse e studenti.
il Ministero avrebbe messo in campo degli ispettori ministeriali, con l'idea è di dare un vero ruolo anche ai comitati di valutazione creati ad hoc all'interno delle singole scuole, formati dai docenti stessi che con gli strumenti dell'Invalsi andrebbero a valutare le attività interne all'istituto.
Lo stesso Bianchi, intervenendo ad un convegno sulla valutazione organizzato dalla Flc Cgil, aveva spiegato che "abbiamo bisogno dei dati ma vanno presi con molta attenzione, avendo presente a cosa servono e in quale contesto li abbiamo raccolti. Non c’è in nessun modo, da parte mia, il mito del dato di per sé, né sono convinto che il dato debba governare le scelte. I dati sono un supporto, uno strumento e il perno fondamentale è l’autonomia: la valutazione delle attività svolte nel contesto educativo deve essere svolta nella collegialità da chi porta avanti il ruolo dell’educazione".