L’abbandono di una supplenza conferita tramite le Graduatorie di Istituto (GI) comporta sanzioni significative che limitano l’accesso a nuove opportunità di insegnamento per tutta la durata di validità delle graduatorie. Questa scelta può quindi avere conseguenze sul percorso professionale dei docenti, ma esistono comunque possibilità per continuare a insegnare. In questo articolo, vediamo nel dettaglio le sanzioni previste e le alternative per chi desidera proseguire nella carriera scolastica.
Secondo l’articolo 14, comma 2 – lettera b), dell’OM 88/2024, l’abbandono di una supplenza comporta la perdita della possibilità di conseguire ulteriori incarichi dalle Graduatorie di Istituto (GI) per tutte le classi di concorso e per qualsiasi grado di istruzione, per l’intero biennio di validità delle graduatorie. In pratica, il docente non potrà ricevere ulteriori incarichi da GI fino alla scadenza delle graduatorie attuali, ovvero per gli anni scolastici 2024/25 e 2025/26.
Questa sanzione si applica esclusivamente alle Graduatorie di Istituto, pertanto non preclude al docente la possibilità di ottenere supplenze tramite Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), che restano valide come canale alternativo per l’assegnazione di incarichi.
Le sanzioni per le supplenze conferite da Graduatorie di Istituto variano in base alla situazione specifica e sono descritte nell’art. 14, comma 2, dell’OM n. 88/2024. Ecco un riepilogo delle principali casistiche:
La rinuncia a una supplenza comporta sanzioni differenti a seconda del tipo di posto per cui si era stati convocati:
Rinuncia su posto comune: impedisce di ottenere altre supplenze dalla specifica Graduatoria di Istituto, sia per il medesimo insegnamento sia per eventuali incarichi di sostegno dello stesso grado di istruzione. Questa sanzione si applica alla sola scuola di convocazione e all’anno scolastico in corso. La sanzione non coinvolge chi ha già accettato una supplenza altrove o chi è occupato a orario pieno.
Rinuncia su posto di sostegno (per docenti specializzati): in questo caso, la sanzione impedisce l’accesso a ulteriori supplenze su tutte le classi di concorso e per qualsiasi tipologia di posto del medesimo grado d’istruzione, sempre nella specifica scuola e per l’anno scolastico corrente. La restrizione non si applica ai docenti già occupati a tempo pieno o su altra supplenza.
Inoltre, la mancata presa di servizio e la mancata risposta alla convocazione sono equiparate alla rinuncia, con le stesse conseguenze di cui sopra.
Nel caso di abbandono della supplenza già avviata, la sanzione è più severa rispetto alla rinuncia. Il docente perde infatti la possibilità di ottenere ulteriori supplenze da tutte le Graduatorie di Istituto, per qualsiasi classe di concorso o tipologia di posto e per ogni grado di istruzione, per l’intera durata di validità delle graduatorie (2024/25 e 2025/26). Questo significa che il docente non potrà ricevere incarichi da GI, nemmeno tramite interpelli fuori graduatoria.
Nonostante l’abbandono di una supplenza comporti la perdita degli incarichi da GI, i docenti possono comunque affidarsi alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) per ottenere nuove opportunità di insegnamento. Poiché la sanzione relativa all’abbandono si applica esclusivamente alle Graduatorie di Istituto, le GPS rimangono un’opzione valida per conseguire incarichi.
Nel prossimo anno scolastico, il docente potrà fare domanda tramite GPS indicando fino a 150 preferenze, ovvero scuole e sedi per cui potrà essere contattato per incarichi di supplenza. Questa opzione rappresenta un’importante opportunità per i docenti che, pur esclusi dalle GI, desiderano proseguire nel proprio percorso lavorativo nel settore scolastico.
L’abbandono di una supplenza da Graduatorie di Istituto comporta sanzioni rilevanti, limitando le possibilità di ottenere incarichi attraverso questo canale per l’intero periodo di validità delle graduatorie. Tuttavia, grazie alla possibilità di accedere alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze, chi si trova in questa situazione ha ancora opportunità per proseguire nella carriera scolastica.
Essere consapevoli delle conseguenze dell’abbandono e conoscere le alternative disponibili può aiutare i docenti a pianificare meglio le proprie scelte e a evitare sanzioni che potrebbero limitare le opportunità future nel mondo dell’istruzione.
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