Dopo che il Decreto Milleproroghe e Dignità è stato approvato, Anief ha indetto il sesto sciopero del 2018, che si terrà martedì 11 settembre e riguarderà sia gli insegnanti che il personale ATA, delle istituzioni pubbliche della scuola.
Il sindacato Anief dice che il giorno non è stato scelto casualmente, perché la Camera dei Deputati quel giorno riprenderà le attività.
Dovrà per l'occasione ratificare l'emendamento di Liberi e Uguali salva-precari che il Senato ha approvato venerdì scorso.
Anief vorrebbe poi cancellare tutto ciò che ha fatto la Buona Scuola, che ad esempio ha cancellato la chiamata diretta ma ha lasciato il bonus merito, che ha diviso i docenti ma dimenticando gli altri lavoratori della scuola, l'alternanza scuola-lavoro che implica uno sfruttamento degli alunni delle superiori.
Hanno anche provato goffamente a riformare il sostegno, e a fare altri provvedimenti molto dannosi.
I motivi che inducono Anief a scioperare sono molteplici e riguardano il non rispetto dei diritti dei lavoratori, come ad esempio:
- gli stipendi inferiori alla media europea, di circa diecimila euro;
- il fatto che siano state trasformate le graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento, per via della legge 296/2006, da cui sono arrivate diverse problematiche per stabilizzare tantissimi precari.
Anief inoltre chiede che si facciano contratti a tempo indeterminato, sia per insegnanti che per educatori non in ruolo e ATA.
Tutto ciò chiaramente rispettando le norme europee, in riferimento alla sentenza Mascolo della Corte di Giustizia Europea del 26/11/2014 e della direttiva del Consiglio Ue del 28 giugno 1999/70/Ce.
Questo vale per i precari che hanno svolto servizio per almeno 36 mesi su posti vacanti a tempo determinato.
Per finire, c'è la richiesta della cancellazione del ricorso allo strumento di invarianza finanziaria che tende a bloccare la retribuzione di chi è assunto da poco, al minimo livello per gli iniziali otto anni di carriera.
Per Marcello Pacifico, di Anief-Cisal, questo è un momento veramente decisivo per i destini di insegnanti e ATA. Verso il 15 settembre infatti saranno decise le sorti di 160mila maestri del primo ciclo e degli abilitati che aspettano di essere assunti dopo che sono state assolte le richieste dello Stato.
In questo senso, le Graduatorie ad Esaurimento devono essere riaperte e sono fondamentali per una progressiva stabilizzazione non solo degli insegnanti ma anche della scuola.
Per Anief, un ripensamento sulla questione non è concepibile, le Gae devono essere riaperte.
Si dovrà affrontare anche la questione sul rinnovo contratto, dalle vicissitudini normative non risolte, agli stipendi, al reclutamento di chi ha l'abilitazione e più di trentasei mesi di servizio.
C'è inoltre l'apparato normativo della Buona Scuola da smontare, la procedura per il calcolo del servizio pre-ruolo, e ripristinare il primo gradone.
La lista sarebbe ancora molto lunga, ma sono questi i problemi reali che vanno affrontati.
Le conseguenze del governo guidato da Renzi, che ha voluto tirare dritto nei confronti delle problematiche scolastiche, dovrebbe servire da monito per i governi presenti e futuri.