Il Ministro dell'Istruzione Bussetti ha firmato il bando di concorso per primaria e infazia, che riguarderà almeno dodicimila maestri italiani.
Il concorso straordinario per infanzia e primaria consiste in una prova orale - - non selettiva - e nella valutazione titoli.
Sono ammessi al concorso, per posto comune, chi ha un diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 o diploma sperimentale a indirizzo linguistico.
Sono ammessi inoltre i laureati in Scienze della Formazione Primaria che hanno lavorato, negli ultimi otto anni, almeno due, anche in modo non continuativo, nelle scuole pubbliche (sia su posti comuni che sostegno).
Anche chi ha gli anni di servizio sopracitati e titoli analoghi al diploma magistrale o alla laurea in Sfp - titoli conseguiti all'estero - può partecipare.
Chi, oltre ai requisiti sopra, ha anche il titolo di specializzazione sostegno, o un titolo analogo riconosciuto all'estero, può partecipare.
Sono ammessi con riserva i docenti con le seguenti caratteristiche:
chi ha conseguito fuori dall'Italia i titoli richiesti (cioè il diploma magistrale, laurea in Scienze della Formazione e specializzazione sostegno), e ha chiesto al Miur che il titolo venga riconosciuto prima della scadenza del concorso;
Si può partecipare solo in una regione, ma anche per più di una procedura concorsuale, se si hanno i requisiti richiesti.
Dopo l'uscita del bando, ci sono 30 giorni per presentare la domanda di partecipazione.
Quarantacinque è la massima durata della prova orale, ed è suddivisa in questo modo:
- trenta minuti sono dedicati alla simulazione di una lezione, che sarà preceduta illustrando le scelte di contenuto, di metodologia e di didattica;
- altri 15 minuti sono dedicati al contenuto della lezione e ad accertare le conoscenze della lingua straniera, facendo un colloquio con la commissione.
Si verrà valutati mediante la griglia nazionale di valutazione. Il punteggio massimo è di settanta punti per il servizio e trenta punti per l'orale.
A non essere soddisfatti sono però coloro che hanno già superato le selezioni al concorso 2016.
Questo concorso infatti avrebbe garantito l'immissione in ruolo a chi si fosse piazzato nel numero dei posti banditi, ma non a chi risultasse idoneo (quelli piazzati in seguito).
Si prospettava dunque un'assunzione progressiva.
Adesso, con il concorso nuovo si rischia che decadano le graduatorie del concorso 2016, che andranno sostituite con quelle del concorso ordinario.