Il governo intende abolire il progetto di alternanza scuola-lavoro voluto dal governo Renzi.
I progetti di alternanza saranno molto più che dimezzati, scendendo a un -58%.
L'alternanza scuola-lavoro consiste nel far svolgere parte delle ore scolastiche formative agli alunni della scuola secondaria superiore all'interno di aziende, istituzioni o associazioni, ovvero nel mondo del lavoro.
L'alternanza scuola-lavoro era un'idea nata dal Ministro Moratti nell'anno 2003.
La nuova legge proposta dal governo Salvini-Di Maio dimezza il monte ore, facendo diventare obbligatorie solo 180 ore nelle scuole professionali, 150 nelle scuole tecniche e 90 nei licei.
Il decreto attuativo che metterà in pratica il nuovo percorso arriverà solo a febbraio 2019, quando i tirocini saranno già iniziati.
Anche il nome cambierà: da alternanza scuola-lavoro si passerà a “percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento”.
D'altronde il percorso di alternanza scuola-lavoro ha ricevuto numerosissime critiche nel corso degli ultimi 3 anni.
Molte volte infatti l'esperienza di studio-lavoro si è rivelata solo essere un altro modo per sfruttare e far lavorare i giovani a costo zero, ha creato diversi casi di distorsioni fino a generare anche incidenti.
Il risparmio generato sarà inoltre di 56 milioni di euro all'anno a regime, e originariamente erano stati stanziati per il programma scuola-lavoro.