Continuano le convocazioni di docenti in tutta Italia, anche molto giovani.
La carenza di docenti e le graduatorie esaurite per alcune classi di concorso fanno sì che a essere chiamati in cattedra siano anche studenti universitari.
Il Corriere della Sera ha raccolto alcune testimonianze in merito, eccone una.
"Dal 10 gennaio Francesca Valentini insegna all’istituto comprensivo Morosini-Manara di Milano ai bimbi di sette anni: italiano, storia, geografia, musica e arte. Ha 24 anni e il 30 novembre si è laureata in Tecnica della riabilitazione psichiatrica alla Statale di Milano. Per diventare un’arteterapeuta, come sogna, sta frequentando anche la scuola Art Therapy Italiana, accreditata dal Miur. «Insegnare alle elementari era l’occasione per conoscere il mondo dei più piccoli. Così, a fine ottobre, ho inviato una Mad, la Messa a disposizione, alla Morosini-Manara. Mi hanno chiamata dopo due settimane. Non me l’aspettavo. Avevo già fatto qualche ora di supplenza, sempre lì, ma poche ore, un paio di giorni a ottobre...». Francesca era concentrata sulla tesi, non voleva iniziare subito. «Ho chiesto 10 giorni per finire l’università, mi hanno aspettata — spiega—. Cercavano qualcuno per una supplenza lunga, almeno fino a fine gennaio, per sostituire una maestra che ha problemi di salute e non si è vaccinata contro il Covid. Ho iniziato dopo le vacanze di Natale. Un bell’impegno: una classe seconda, quattro ore tutti i giorni, con riunioni di classe e di istituto. All’inizio ero stanca: gli alunni con i supplenti tendono ad approfittarsene ma ora mi vedono come un punto fermo. Fare la maestra? Mi piace, lo studio però non lo mollo".
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