Il Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti è intervenuto oggi nel corso della trasmissione televisiva “Unomattina” per parlare di scuola e delle novità in lavorazione.
"Ordine e stabilità nessun cambiamento radicale per la scuola". Così ha dichiarato il Ministro Bussetti a Unomattina, se non “il tema del reclutamento, che vogliamo migliorare”.
"Quello degli studenti disabili è un tema che mi sta molto a cuore", così afferma il Ministro Bussetti parlando degli alunni che necessitano di sostegno, ricordando che è prevista l'uscita, per il 2019, di un corso di specializzazione ad hoc che coprirà almeno 40mila posti.
Particolare attenzione va dedicata al settore, quindi, i cui problemi sono stati evidenziati anche da un report dell'Istat, nel quale si constata che
“soltanto il 32% delle scuole risulta accessibile dal punto di vista delle barriere fisiche: più critica la situazione del Mezzogiorno dove il 26% di scuole è a norma. Il quadro peggiora se si considera la presenza di barriere senso-percettive che ostacolano gli spostamenti delle persone con limitazioni sensoriali: la percentuale di scuole accessibili scende al 18%, anche in questo caso la quota più bassa si registra nelle regioni del Mezzogiorno (13%)”.
Le iscrizioni alle scuole primarie, medie e superiori da quest'anno si potranno fare online, tramite il sistema digitale Spid, al quale i genitori degli studenti dovranno già essere registrati.
Bussetti ha affermato che le iscrizioni sono “un tema importante: una priorità e tante iniziative che stiamo portando avanti le pensiamo in base alle persone, ai nostri studenti”.
Per il Ministro, il rapporto tra famiglia e insegnanti “deve accompagnare la vita dello studente sempre, non solo nel momento della scelta della scuola. È importante il confronto perché la visione che i genitori a volte hanno dei propri figli” può essere diversa dalla “prospettiva degli insegnanti”.
Le scelte unilaterali del corso di studi creano danni a cui poi è difficile porre rimedio. Infatti spesso accade che siano i genitori a scegliere per i figli spingendoli verso un percorso di studi piuttosto che un altro. Questo è un problema facilmente risolvibile se le famiglie riuscissero a comunicare di più con le scuole, per capire quali sono i reali interessi e attitudini dei propri figli.
In merito a ciò il Ministro ha affermato che “ci dimentichiamo del termine ‘attitudini’, di che cosa vogliono fare gli studenti. Occorre essere sinceri con sé stessi”.