Fermamente contraria al vaccino anti covid, quando è arrivato il momento di ripresentarsi in classe per l’inizio dell’anno scolastico, una docente ha deciso di prendere una decisione drastica rinunciando alla cattedra e licenziandosi dopo 17 anni di lavoro a scuola. Lei è Francesca Del Santo, 46enne ormai ex professoressa di biologia a Salice, in Provincia di Pordenone, che di fronte la scelta se aderire o meno al green pass ha deciso di rassegnare le dimissioni. “La coerenza è una virtù” ha spiegato la donna al sito Fanpage.it, che fin dal primo momento si è schierata contro l’obbligo vaccinale e il green pass che è obbligatorio per i docenti e il personale scolastico in generale per poter tornare a lavorare a scuola.
Non è la sola. Sono numerosi, in tutta Italia, gli insegnanti (anche prof universitari) che hanno scelto di non vaccinarsi.
Come stabilito dal decreto legge di agosto, che ha introdotto e disciplinato il green pass, "al fine di consentire il tempestivo pagamento delle competenze al personale supplente chiamato per la sostituzione del personale assente ingiustificato è autorizzata la spesa di 358 milioni di euro per l’anno 2021".
Il fondo serve quindi al reclutamento di nuovi insegnanti, in sostituzione appunto di chi non potrà lavorare in presenza, con un nuovo sistema di supplenze che coinvolgerà le scuole di ogni ordine e grado, comprese le università.
In quei casi in cui gli insegnanti necessari non sono presenti in graduatoria, le scuole convocano tramite le domande di messa a disposizione inviate. Per questo motivo non è troppo tardi per l'invio, anzi può essere proprio questo il periodo migliore perché molte scuole ancora non hanno il corpo insegnanti al completo.