Continuan l'emergenza docenti di sostegno in tutta Italia. Un problema che, nonostante gli sforzi del Ministero dell’Istruzione e del Merito, continua a rappresentare una sfida per molte scuole italiane.
Questa volta il focus è sulla Liguria: la situazione viene descritta, sul quotidiano Secolo XIX, dalla testimonianza di Daniela Degerolami, un’insegnante di sostegno precaria che desidera diventare titolare ma che, per farlo, dovrebbe frequentare il costoso e impegnativo corso di specializzazione TFA sostegno.
Per questo tanti docenti precari ripiegano sull'invio della messa a disposizione, che consente di ottenere convocazioni: le scuole, pur di non ritrovarsi le cattedre scoperte, chiamano i supplenti per posti su sostegno anche se non hanno le sufficienti specializzazioni.
Nonostante il governo abbia previsto l’aggiunta di 9.000 nuovi insegnanti di sostegno per l’anno scolastico successivo, ci sono ancora problemi nell’organizzazione e nell’implementazione di corsi di specializzazione adeguati per gli insegnanti in servizio. Solo una percentuale ridotta di questi insegnanti di sostegno sarà titolare, e questa situazione si riflette sulla qualità dell’istruzione che gli studenti con disabilità ricevono.
Secondo Bertrand Viti, segretario regionale del sindacato Snals, i corsi organizzati dalle università non sono sufficienti per fornire la formazione necessaria e non sono accessibili a tutti i precari che desiderano diventare insegnanti di sostegno titolari. Il costo del corso TFA è troppo elevato per molti, e i requisiti per l’ammissione sono molto selettivi.