A Brescia e provincia la maggior parte degli studenti rientrerà lunedì 10 gennaio, ma in un clima di forte incertezza.
Come sostenuto dal Corriere della Sera Brescia, "non si sa ancora in quanti tra docenti, personale scolastico e alunni, potranno effettivamente tornare in classe, o per quanto tempo. Né, di conseguenza, si sa quanto spazio dovrà ri-occupare la dad. Tutto ciò a causa dell’impennata di contagi che durante la pausa natalizia si è abbattuta con forza anche sul mondo della scuola e continua ancora.
Sommando le nuove quarantene degli insegnanti alla quota di docenti che non si sono sottoposti al vaccino anti-Covid e non sono quindi in condizione di insegnare (per i lavoratori della scuola è obbligatorio avere il green pass rafforzato), il risultato è che mancano migliaia di docenti.
Secondo le stime, il personale non vaccinato si aggira infatti intorno al 3-4% del totale (17 mila persone). Si tratta quindi di oltre 400 docenti che, con le nuove regole, non possono più tornare in classe finché non dimostreranno di avere ricevuto il vaccino.
Molti di loro sono già stati sospesi e sostituiti, temporaneamente, con personale supplente, che però non è sufficiente per colmare i vuoti dati da mancati vaccini e quarantene.
Per riempire le cattedre vuote, i dirigenti scolastici stanno procedendo anche con la nomina dei supplenti tramite graduatorie (quando non sono già esaurite) o attraverso la messa a disposizione e sono pronti a reclutare anche studenti del quarto anno e neo laureati.
Le lezioni in presenza ripartiranno quindi con numerose cattedre vuote, e con il rischio contagi che incombe sulla didattica. Cgil Cisl e Uil denunciano la mancanza di «strategie adeguate» da parte del governo per contrastare «l’espandersi incontrollato del contagio nelle scuole», a partire dall’eliminazione dell’obbligo del distanziamento di un metro e dal mancato stanziamento di risorse necessarie a garantire un rientro in sicurezza.
Sono state intanto stabilite le nuove regole per il rientro in classe: nelle scuole dell’infanzia le attività vengono sospese per 10 giorni con un solo caso di positività. Alla scuola primaria — dove il tasso di vaccinazione è più basso — dopo il primo caso positivo si attiva lo screening per la classe, mentre se i positivi aumentano si passa alla dad per 10 giorni.
Nelle scuole medie e superiori con un solo caso di positività le attività proseguono e si procede con l’autosorveglianza.
Con due casi positivi si passa invece alla dad per coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale, mentre con tre casi scatta la dad per tutta la classe.