A ridosso dalla fine del primo trimestre, in molte scuole milanesi mancano ancora gli insegnanti, di diverse materie.
A lanciare il quadro di questa preoccupante situazione è La Repubblica: "L'insegnante di latino è arrivata la settimana scorsa, di fatto siamo già indietro con il programma anche se siamo solo in prima". Margherita F., 14 anni, studentessa del liceo Tenca, afferma di essersi preoccupata per "la mancanza del docente di una materia del tutto nuova" e a posteriori racconta che a pesare "era soprattutto l'incertezza".
A Tobia Testa, 18 anni, allievo dell'indirizzo musicale della stessa scuola, per esempio, manca "l'insegnante di coro, non abbiamo mai fatto lezione", mentre a Giorgia C., 17 anni, studentessa di scienze umane al Pareto manca il docente di italiano e latino.
"Siamo in quinta, a fine anno dovremo sostenere l'esame di Stato: è assurdo - afferma la ragazza a Repubblica - .
L'insegnante di ruolo è assente da inizio anno, è arrivato un supplente ma ha rinunciato all'incarico. Ora c'è una docente molto giovane che non sa se potrà rimanere anche la settimana prossima. Siamo preoccupati". Come lo sono i genitori. La figlia di Petra Mezzetti, in prima media, per esempio, non ha l'insegnante di matematica: "Finora hanno fatto più lezioni delle altre materie, ma sarebbe utile che iniziassero a studiare questa disciplina, magari con altri insegnanti della scuola".
La mancanza di docenti mette in difficoltà prima di tutto le scuole, che si impegnano per garantire la presenza e l'insegnamento delle discipline. All'istituto Lagrange (oltre 1.500 ragazzi su 5 percorsi di studio), dove mancano ancora circa 25 docenti (dei 12 nominati lunedì solo 2 hanno preso servizio), per organizzare tutto lavorano in tre: il preside Federico Militante, il vicepreside Vincenzo Tridico e il secondo collaboratore Michele Spinelli: "Abbiamo ridotto l'unità oraria e usiamo i recuperi per le supplenze, che ora sono in media 70 al giorno, ma ne abbiamo previste anche 140" spiega il preside che, davanti alla mancanza di docenti di sostegno, pensa "di tornare a seguire i ragazzi con disabilità, come ho fatto per anni".
L'obiettivo è rispettare l'orario, coprendo tutte le ore buche. "Se possibile assegniamo la supplenza a un docente che insegna la materia mancante affinché svolga lavoro di consolidamento e di introduzione ai temi, anche se non può iniziare il programma - spiega Tridico - negli altri casi le ore di sostituzione sono utilizzate per illustrare i regolamenti della scuola e affrontare temi di educazione civica".
Lo sa bene Maria Antonietta Di Girolamo, docente di lettere, che fa entrambi i tipi di supplenza. "Nel primo caso - spiega - introduco nuovi argomenti, faccio ripasso o prevedo attività sui testi, nel secondo cerco di sollecitare i ragazzi al dialogo". Non sempre però la sostituzione con docenti della materia mancante è possibile. "Mancano un insegnante di geopedologia e uno di scienze della terra, ma non posso chiedere ore ulteriori ai tre insegnanti che ho - spiega Maria Rizzuto, preside del tecnico Cattaneo - il 22 dicembre si conclude il trimestre e queste classi non hanno ancora iniziato a lavorare sulle discipline".
Ieri, intanto, il provveditorato ha accolto la richiesta dei sindacati di valutare il ricorso ai 200 docenti presenti in graduatoria ma "saltati". "Si tenta di porre rimedio a un sistema che non funziona, specie nelle grandi città - spiega Caterina Spina di Flc Cgil - . Il provveditore ha parlato di circa 800 posti ancora disponibili, ma stimiamo che possano essere oltre mille". Per assegnarli si procederà al "quarto click", poiché su 120 classi di insegnamento solo per 12 le nomine vanno alle scuole. "C'è soddisfazione per il risultato ottenuto - sottolinea Massimiliano Sambruna di Cisl Scuola - , ma serve una riflessione: a Milano è precario il 50% dei docenti di sostegno e quasi il 35% del totale".