Il Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti ha annunciato, durante un'intervista in diretta il 28 gennaio al quotidiano "Il Giorno", che arriverà a breve il Concorso Ordinario per la scuola dell'infanzia e primaria, forse già a febbraio.
Infatti il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha già dato il suo parere sul bando di concorso, e ha proposto alcune modifiche.
Inoltre si specifica che il bando di concorso sarà ogni due anni, e solo per i posti che effettivamente mancano a scuola, per ogni determinata regione.
- è troppo marcata la separazione tra le procedure per accedere ai posti comuni e ai posti sul sostegno. Ciò può influire negativamente sulla mobilità degli insegnanti che vogliono passare da posto comune a sostegno e viceversa;
- gli argomenti inerenti il sostegno e l'inclusione dovrebbero riguardare di più la prova per posto comune, e invece gli argomenti per posto comune dovrebbero interessare di più le prove per il sostegno.
Il CSPI ha anche proposto ulteriori integrazioni e modifiche sia riguardo le valutazioni dei titoli, sia per i contenuti delle prove.
Anche una revisione del compenso delle commissioni giudicatrici è necessaria, e coloro che svolgono funzioni di segretario devono essere esonerati dal servizio come personale ATA.
Anche per questo concorso, i posti banditi sono equivalenti a quelli vuoti a tutti gli effetti, in base alle classi di concorso.
Si può partecipare per un massimo di 4 procedure:
una classe di concorso per le medie;
una classe di concorso per le superiori;
una classe di concorso per sostegno alle medie;
una classe di concorso per il sostegno alle superiori.
È per fortuna sfumato l' obbligo per i neoassunti, ovvero quello di rimanere nella stessa sede per cinque anni dopo l'assunzione. Ad averlo proposto, sono stati i relatori del Decreto Semplificazione - che di fatto non c'entra con la scuola. Avevano infatti depositato un emendamento che prevedeva per i docenti di ogni ordine e grado di istruzione, neoassunti, di non poter cambiare scuola per un quinquennio.
Questo obbligo invece, nell'ultima legge di bilancio, era solo per i prof delle superiori.
Ai sindacati l'idea non piaceva per niente. Secondo loro infatti questa dinamica può portare a molti contenziosi. “La continuità è certamente importante - dichiara il segretario della Uil scuola – ma non si ottiene con obblighi e imposizioni”.
Infatti, l'emendamento è stato alla fine bocciato dal Presidente Mattarella.