Il concorso straordinario infanzia e primaria potrebbe essere incostituzionale. In base a questo assunto almeno cinquanta persone laureate in Scienze della Formazione ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale, e nei prossimi giorni dovrebbe essere depositato.
Tramite questo concorso, si va a regolamentare la situazione di chi ha un diploma magistrale ante 2001-2002, e che è entrato nelle graduatorie ad esaurimento, o assunto dopo alcuni ricorsi e poi estromesso dalle graduatorie a causa di un verdetto del Consiglio di Stato.
Per partecipare, è richiesto il possesso dell'abilitazione e l'aver svolto 2 anni di supplenze (negli ultimi 8) in una scuola pubblica della primaria o infanzia.
La prova è composta da un orale di trenta minuti, dove non si può venire bocciati, e in base al punteggio ottenuto si stilerà una Gae dalla quale si reperiranno gli insegnanti.
Per i laureati che hanno fatto ricorso, questo concorso consentirà anche a persone che hanno svolto tutt'altri lavori negli ultimi anni, a insegnare a scuola, solo perché hanno conseguito un diploma magistrale.
Visto che le nuove lauree in Scienze della Formazione si sono concluse a primavera 2016, è improbabile che i neolaureati siano riusciti a fare supplenze per due anni.
Inoltre, la nuova Gae che si creerà, toglierà il 50% dei posti disponibili nei concorsi ordinari.
Quindi a essere realmente disponibile per i neolaureati sarà solo un 25% dei posti.
I ricorsisti presuppongono una violazione dell'articolo 97.
Il ricorso allo strumento della deroga inoltre, secondo quanto ribadito dalla sentenza 299/2011 della Corte Costituzionale, deve essere ridotto al minimo.