Tantissime scuole italiane corrono di nuovo il rischio di rimanere con molte cattedre scoperte. Il motivo è l'obbligatorietà del “Super Green Pass” anche per insegnare a scuola. Tutti i docenti infatti, a partire da mercoledì 15 dicembre, per recarsi in classe dovranno essere quindi vaccinati o, in alternativa, presentare la richiesta di vaccinazione, da effettuarsi entro un termine massimo di 20 giorni. Numerosi docenti dunque dal 15 dicembre non si recheranno a lavoro perché sospesi.
“Non farò altro che applicare quanto previsto dalla normativa - dice Giovanna Bruno al quotidiano “La provincia di Sondrio”, dirigente del polo liceale Città di Sondrio -. Nel frattempo ho fatto aggiornare l’app “VerificaC19”, così che da mercoledì capiremo effettivamente chi è in regola e chi no”, cioè chi è in possesso del Green pass base in quanto si sottopone a tampone non avendo aderito alla campagna vaccinale.
Non esclude il ricorso a supplenti Bruno: «Il rischio c’è ed è oggettivo. Non sarà neanche semplice trovare dei docenti sostitutivi, soprattutto su alcune discipline». Ma alle vacanze di Natale, secondo Bruno, «ci si arriva in qualche maniera. Sono convinta che gli effetti reali si vedranno solo a gennaio».
Vaccinazione obbligatoria per il personale a partire da dopodomani anche nelle scuole padovane, dove prestano servizio 8.500 docenti e 3.500 tra bidelli, amministrativi e tecnici.
In tutta la provincia, in base ai dati indicati dall’Ufficio Scolastico Regionale e pubblicati su “Il Mattino di Padova”, sono ancora 300 i docenti non vaccinati, mentre i non docenti sono circa un centinaio.
La stragrande maggioranza degli insegnanti no vax ha già fatto sapere che si farà sospendere dal servizio senza stipendio (ma con pieno diritto a conservare il posto di lavoro).
Questo comporta che tutti i docenti non vaccinati dovranno essere sostituiti da altrettanti supplenti.
Le sostituzioni delle cattedre vacanti non saranno così facili, perché le graduatorie d’istituto sono esaurite e tanti presidi, per reperire nuovi insegnanti, dovranno convocarli tramite la messa a disposizione.
Con la mad, possono essere chiamati a insegnare in sostituzione dei no vax anche i laureati, anche da poche settimane e senza alcuna esperienza di lavoro oppure gli studenti che stanno ancora frequentando l’ultimo anno di Scienze della Formazione.
“Soltanto nelle mie scuole sono già due i docenti ad avere deciso di accettare la sospensione dal servizio”, spiega Andrea Muto al Mattino di Padova, dirigente del Secondo IC con presidenza all’Ardigò, «Mi risulta che in tante altre scuole il numero dei docenti non vaccinati arrivino anche a quota 6 o addirittura 7. Molti presidi utilizzeranno le mad”.
Molto preoccupati sono anche i sindacati e i genitori per quello che potrà succedere dall’entrata in vigore dell’obbligo: “Le sostituzioni non saranno effettuate tutte con facilità visto che le graduatorie sono esaurite da tempo, specialmente nelle discipline scientifiche, ma non va dimenticato che tanti non vaccinati sono già in aspettativa da settimane oppure a casa per patologie varie oppure ancora, in base alla legge 104, che prevede l’assenza prolungata dalla scuola per seguire a casa eventuali familiari disabili o affetti da gravi malattie», osserva Carlo Salmaso, coordinatore dei Cobas.
Altrettanto preoccupati i genitori: “la responsabilità dei problemi che ci saranno dal 16 dicembre va attribuita a Roma che non ha saputo o voluto programmare per bene la sostituzione dei docenti non vaccinati”, sostiene Miriam Agostini, coordinatrice del Forum delle Associazioni dei Genitori (Fopags),
“speriamo che non restino scoperte troppe cattedre. Arriveranno, tramite le mad, tanti studenti appena laureati? Ben vengano. Sono infatti i giovani ad avere più passione per il lavoro ed impegnarsi più degli altri anche per dimostrare il loro valore personale”.