Il primo giorno di supplenza per gli insegnanti è spesso un vero salto nel vuoto. Tra la mancanza di vere indicazioni da parte delle università di provenienza, e la mancanza di tempo degli istituti che chiamano, l’unico vero aiuto può essere il consiglio di un amico, magari compagno universitario che ha già vissuto quell’esperienza.
Per questo abbiamo deciso di spiegarvi in questo articolo tutto quello che potrebbe accadere. Valido per ogni grado d’istruzione e nato dai racconti d’insegnanti, oggi esperti navigati, alla loro prova con il “primo giorno di scuola”.
La chiamata arriva dalla Messa a Disposizione o dalle Graduatorie GPS e può avvenire anche con un preavviso brevissimo, prendendo servizio il giorno stesso in cui si viene chiamati dalla scuola. Si firmano le pratiche burocratiche e si corre verso la sede assegnata.
La differenza tra scuole secondarie e primarie è che in queste ultime, potendo insegnare di tutto con una laurea in scienze della formazione, si può arrivare in aula senza sapere nemmeno quale materia si insegnerà.
Per organizzare il lavoro è utile e vanno seguite le indicazioni del programma inserito nel PTOF d’istituto, ovvero il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, una sorta di documento identificativo dei programmi scolastici coerente con le linee guida nazionali.
Per le supplenze più lunghe capita che non vi venga lasciato nulla se non i testi e il punto in cui si era rimasti. Per quelle più brevi è possibile trovare indicazioni specifiche sulle necessità immediate della classe.
Utile richiedere, quando non viene già lasciato, il numero dell’insegnante che si sostituisce in modo da avere informazioni sulle caratteristiche della classe, l’ultimo argomento svolto ed eventuali compiti particolari da affrontare. Dalle colleghe più collaborative e che non vogliono perdersi nulla del lavoro in aula, possono arrivare spunti per le lezioni o la più classica indicazione di attenersi agli argomenti del libro. Altre possono lasciarti completamente libero, godendosi “la vacanza”.
Insieme al numero degli insegnanti, per le supplenze più lunghe, alcune segreterie passano anche i contatti degli editori dei libri di testo. In questo tipo di sostituzioni è importante prendere quanto prima contatto con il coordinatore o la coordinatrice di classe per capire al meglio le necessità della classe e di ogni studente.
È capitato in passato ai supplenti di non aver alcun modo di capire se si trovavano di fronte ad alunni con DSA (disturbi specifici dell’Apprendimento) o BES (bisogni educativi speciali), almeno fino ai primi consigli di classe. Ora c’è però il registro elettronico che riporta tutto quello che c’è da sapere su ogni studente.
Si riceve sin da subito il proprio account e la propria password, insieme alla mail istituzionale. Presentarsi e far presentare i ragazzi è sempre uno dei modi migliori per rompere il ghiaccio, ed è sul registro online che si segnerà poi l’appello insieme all’argomento della lezione del giorno.
In questo modo anche i genitori potranno avere un controllo migliore della situazione dei figli, vedendo immediatamente il voto preso o prenotando online un colloquio.
Tornando al momento dell’arrivo in istituito, dalla segreteria viene controllata la mail relativa alla convocazione, chiesto un documento identificativo, il codice fiscale e di firmare alcuni moduli.
Tra questi anche quelli per capire il reddito, se si hanno famiglia e figli a carico o si ha diritto a qualche agevolazione. Poi c’è la dichiarazione sostitutiva che certifichi il godimento di diritti politici e va indicato il codice IBAN per il successivo pagamento.
Infine la verifica di conformità con quanto dichiarato nella MaD o nella domanda GPS, se si possiedono il titolo di studio e i crediti richiesti. Questo è l’aspetto più delicato e nel quale farsi trovare sempre pronti per non rischiare sgradevoli sorprese. Alcuni istituti possono richiedere di completare l’acquisizione di certi crediti entro un tempo stabilito.
Come detto passione e forza d’animo non devono mancare nei primi giorni a scuola ma anche le eventuali difficoltà la renderanno un’esperienza indimenticabile e unica per formare la personalità di ogni docente, conoscere alunni e i colleghi del futuro. Quelli che un giorno avevano vissuto la stessa situazione.